Pd, Renzi segretario: "Non c'è un minuto
da perdere". Letta: imbattibili se uniti

Pd, Renzi segretario: "Non c'è un minuto da perdere". Letta: imbattibili se uniti
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Domenica 15 Dicembre 2013, 12:15 - Ultimo aggiornamento: 16 Dicembre, 10:53

ROMA - Matteo Renzi stato proclamato segretario del Pd dall'ex responsabile Organizzazione Davide Zoggia che ha letto i risultati ufficiali del congresso. La corsa di Matteo Renzi alla guida del Pd, e in prospettiva del paese, comincia oggi all'assemblea dem, rinnovata per l'occasione in stile Leopolda con un'area per i bambini e un rigoroso timing di 5 minuti ad intervento. All'insegna del motto «non c'è un minuto da perdere», il rottamatore imporrà la sua road map.

Le parole del nuovo segretario. «Se noi siamo un partito politico è perchè abbiamo a cuore l'idea di un'Italia capace di innamorarsi e di fare innamorare», ha detto Matteo Renzi, aggiungendo all'assemblea nazionale del Pd che «non siamo quindi semplicemente a ragionare di noi ma cosa fare perchè l'Italia cambi con l'orgoglio del suo passato ma guardando verso il futuro». «Per quanto mi riguarda la correttezza delle relazioni è fondamentale, quello che penso io lo dico in faccia e l'unico modo per uccidere i retroscenisti è utilizzare lo stesso linguaggio fuori e dentro. Al centro non c'è il destino personale di uno o dell'altro, abbiamo sulle spalle la responsabilità dell'Italia», sottolinea.

L'intervento di Letta. «Oggi, Matteo, dopo 8 mesi in cui, sulla mancata elezione del presidente della Repubblica abbiamo rischiato la fine del Pd, siamo qui, e il nostro partito è il baricentro, il pilastro della democrazia. Vorrei fosse chiaro a noi stessi», ha detto il premier Enrico Letta all'assemblea Pd. «Dalla forza e dalla centralità e dalla resilienza del Pd saremo in grado di ricostruire la democrazia italiana che è duramente attaccata e in forte difficoltà», facendo cose concrete «a partire dalle riforme istituzionali e dalla legge elettorale», ha aggiunto. «Abbiamo visto intorno a noi il disgregarsi del sistema politico. Non è elemento di soddisfazione ma ci carica di grandi responsabilità», ha proseguito. Intorno ai passaggi dei prossimi mesi, dice Letta, «c'è bisogno che tutti insieme guardiamo avanti. Sono premier grazie a voi e al parlamento che ha considerato giusta questa strada per una transizione del paese che stava sbandando». «Sono convinto che l'Italia ce la farà se il Pd ce la farà. E soprattutto, uniti non ci batte nessuno», ha chiosato. Poi sull'abolizione del finanziamento «l'hanno raccontata dicendo che è stato un colpo ai partiti ma voglio difendere la scelta fatta insieme: democrazia va finanziata in modo trasparente e passeremo al 2x mille. So che si cerca di raccontare in modo sbagliato passi costruttivi ma da crisi usciremo con passi costruttivi». «Matteo - ha inoltre detto rivolgendosi a Renzi - da oggi in poi dobbiamo lavorare perchè dai giornali si tolgano i retroscena tra noi due: è inutile che li scrivano perchè non ci saranno retroscena, tutto avverrà sempre in modo trasparente».

Stretta di mano con D'Alema. Stretta di mano tra Matteo Renzi e Massimo D'Alema poco prima dell'inizio dell'assemblea Pd. Il neosegretario è arrivato in sala e prima di sedersi in prima fila al fianco del premier Enrico Letta, ha salutato con abbracci e strette di mano i delegati. Con D'Alema solo una stretta di mano dopo il pesante scontro tra i due durante il congresso.

Epifani. Matteo Renzi «ha una forte personalità ed è un uomo di un'altra generazione: quindi è chiaro che siamo di fronte a una svolta, che non penso ci sia stata sui valori di fondo ma è sicuramente generazionale». Lo ha detto il segretario uscente del Pd, Guglielmo Epifani, arrivando all'assemblea nazionale di Milano. «Naturalmente il mandato del nuovo segretario è molto molto forte» ha ribadito Epifani, parlando del mandato di Renzi. «Nessuno di noi - ha ricordato - si immaginava una presenza alle primarie di quel genere, il mandato politico che ha avuto è fortissimo».