In fiamme lo yacht di De Laurentiis
"Sì, sono stati attimi molto difficili"

In fiamme lo yacht di De Laurentiis "Sì, sono stati attimi molto difficili"
di Pino Taormina
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Lunedì 21 Settembre 2015, 11:26 - Ultimo aggiornamento: 11:49

NAPOLI - «Fortunatamente è andato tutto bene. Non lo so cosa sia successo, è andata a fuoco tutta la barca. Forse un corto circuito. Se ci siamo spaventati? Chiunque al nostro posto si sarebbe spaventato».

È Sport Mediaset a raccogliere le parole di Aurelio De Laurentiis mentre, ancora a bordo del tender che lo ha messo in salvo, osserva da vicino le operazioni di spegnimento dell’incendio sul suo yacht. Ed è chiaro che tutte le preoccupazioni del patron azzurro sono state rivolte, durante le interminabili fasi di salvataggio, soprattutto ai due piccoli a bordo, i nipotini di 4 e 7 anni figli rispettivamente di Luigi e Valentina.

Non è difficile immaginare i momenti di terrore vissuti a bordo dell'imbarcazione mentre le fiamme dal motore si estendevano al resto del cabinato della lussuosa imbarcazione dei De Laurentiis, quando mancavano meno di cinque minuti al rientro in banchina, proprio in tempo utile per recarsi allo stadio per assistere a Napoli-Lazio.

Sono da poco trascorse le ore 18,30 quando il presidente del Napoli lascia il luogo dell'incidente, a poco meno di mezzo miglio da Villa Rosebery, a bordo di un motoscafo, per fa ritorno al Molo Luise e consentire alla moglie Jacqueline e a tutte le persone a bordo - i familiari e due amici, in tutto nove persone - di potersi cambiare indumenti anche per l'avvicinarsi delle prime luci della sera. «Sono stati attimi complicati», racconta a quelli del molo Luise che si affollano intorno a lui per dargli conforto e per capire esattamente la dinamica dell'incendio. «È successo tutto molto velocemente», dice al volo ai marinai della capitaneria di Napoli e ai dipendenti del molo che nel frattempo lo hanno raggiunto all'imbarcadero, rassicurando tutti sulle condizioni di salute sue e dei suoi familiari. L'intera famiglia viene messa velocemente a bordo di due auto per far ritorno all'hotel Vesuvio.

La signora De Laurentiis appare assai sconvolta. Il presidente azzurro resta al Molo Luise e nel frattempo viene raggiunto dal responsabile marketing del club azzurro, Alessandro Formisano che lascia precipitosamente il San Paolo per recarsi al fianco di De Laurentiis. Nel frattempo, cambiati i vestiti bagnati e indossati dei pantaloncini corti e una tuta, il presidente, verso le 19,20 decide di risalire al bordo di un tender e di tornare nel luogo dove i soccorritori stanno faticosamente domando le fiamme. Lo accompagnano in sette, e tra questi anche come un'ombra Formisano. Restano in rada ad assistere alle operazioni di recupero della barca per altri 40 minuti. Al molo arrivano altri soci ad attendere il suo secondo rientro: sono le 20,10 quando fa il suo definitivo ritorno sulla banchina, dove nel frattempo si sono cominciati a formare anche dei piccoli capannelli di curiosi. Lo abbracciano affettuosi, lui allarga le braccia e lascia intendere di non aver capito la dinamica dell'incendio che ha praticamente devastato la sua barca.

Sale a bordo di un altro yacht, qualcuno pensa per cambiarsi e poi poter correre allo stadio per il fischio d'inizio. La disavventura lo ha però assai turbato, i momenti di panico sono stati tanti e comprensibili, la voglia di raggiungere i nipoti e la moglie in hotel ha il sopravvento su tutto. Si fa portare un sorso d'acqua e poi comunica ai poliziotti presenti in banchina che sarebbe tornato all'hotel Vesuvio. E lì ha guardato la partita in televisione. Il primo a postare il video dello yacht in fiamme è Fabio Cannavaro. È affacciato dalla terrazza con vista mozzafiato sul golfo di Napoli quando col telefonino riprende il fuoco che devasta la barca. Il capitano dell'Italia campione del mondo nel 2006 non sa ancora che a bordo c'è Aurelio De Laurentiis. Sono stati i suoi followers ad avvisarlo.

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