La benedizione Urbi et Orbi del Papa
"Mai più tragedie come Lampedusa"

La benedizione Urbi et Orbi del Papa "Mai più tragedie come Lampedusa"
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Mercoledì 25 Dicembre 2013, 12:38 - Ultimo aggiornamento: 29 Gennaio, 19:31
Papa Francesco, nel suo primo messaggio natalizio Urbi et Orbi, invita tutti ad associarsi al canto degli angeli nella notte di Natale , un canto di pace che, ha spiegato dalla finestra affacciata su piazza San Pietro, «è per ogni uomo e donna che veglia nella notte, che spera in un mondo migliore, che si prende cura degli altri cercando di fare umilmente il proprio dovere». «A questo prima di tutto ci chiama il Natale: - ha rimarcato papa Bergoglio davanti alla piazza gremita - a dare gloria a Dio, perchè è buono, è fedele, è misericordioso. In questo giorno auguro a tutti di riconoscere il vero volto di Dio, il Padre che ci ha donato Gesù. Auguro a tutti di sentire che Dio è vicino, di stare alla sua presenza, di amarlo, di adorarlo. E ognuno di noi - ha detto - possa dare gloria a Dio soprattutto con la vita, con una vita spesa per amore suo e dei fratelli».



«La vera pace - ha detto il Papa - non è un equilibrio tra forze contrarie. Non è una bella 'facciatà, dietro alla quale ci sono contrasti e divisioni. La pace è un impegno di tutti i giorni, ma la pace è artigianale, che si porta avanti a partire dal dono di Dio, dalla sua grazia che ci ha dato in Gesù Cristo. Guardando il Bambino nel presepe, bambino di pace, pensiamo ai bambini che sono le vittime più fragili delle guerre, ma pensiamo anche agli anziani, alle donne maltrattate, ai malati. Le guerre spezzano e feriscono tante vite!».



Siria Troppe vite, ha detto il Papa «ne ha spezzate negli ultimi tempi il conflitto in Siria, fomentando odio e vendetta. Continuiamo a pregare il Signore perchè risparmi all'amato popolo siriano nuove sofferenze e le parti in conflitto mettano fine ad ogni violenza e garantiscano l'accesso agli aiuti umanitari». «Abbiamo visto - ha aggiunto il Papa riferendosi agli esiti della veglia interreligiosa di preghiera per la Siria da lui indetta questo autunno - quanto è potente la preghiera! E sono contento che oggi si uniscano a questa nostra implorazione per la pace in Siria anche credenti di diverse confessioni religiose. Non perdiamo mai il coraggio della preghiera! Il coraggio di dire: Signore, dona la tua pace alla Siria e al mondo intero». «E anche ai non credenti invito - ha aggiunto a braccio - a desiderare la pace, con il suo desiderio, quel suo desiderio che allarga il cuore, tutti uniti, o con la preghiera o con il desiderio, per la pace».



Repubblica Centroafricana «Dona pace - ha poi continuato Bergoglio - alla Repubblica Centroafricana, spesso dimenticata dagli uomini. Ma tu, Signore, non dimentichi nessuno! E vuoi portare pace anche in quella terra, dilaniata da una spirale di violenza e di miseria, dove tante persone sono senza casa, acqua e cibo, senza il minimo per vivere. Favorisci la concordia nel Sud-Sudan, dove le tensioni attuali hanno già provocato diverse vittime e minacciano la pacifica convivenza di quel giovane Stato». «Tu, Principe della pace, - ha proseguito - converti ovunque il cuore dei violenti perchè depongano le armi e si intraprenda la via del dialogo. Guarda alla Nigeria, lacerata da continui attacchi che non risparmiano gli innocenti e gli indifesi». In un passaggio successivo ha citato il Corno d'Africa e l'est della Repubblica Democratica del Congo, circa il problema dei rifugiati.



Conflitto Israele-Palestina «Benedici la Terra che hai scelto per venire nel mondo - è l'invocazione del Papa a Dio, principe della pace - e fa giungere a felice esito i negoziati di pace tra Israeliani e Palestinesi. Sana le piaghe - ha aggiunto nel messaggio 'Urbi et Orbì - dell'amato Iraq, colpito ancora da frequenti attentati».



Lampedusa Poi un pensiero per l'emergenza immigrazione a Lampedusa: «Fa' che i migranti in cerca di una vita dignitosa trovino accoglienza e aiuto. Tragedie come quelle a cui abbiamo assistito quest'anno, con i numerosi morti a Lampedusa, non accadano mai più!». Subito prima aveva chiesto protezione per i cristiani perseguitati: «Signore della vita proteggi quanti sono perseguitati nel tuo nome».



Filippine «Signore del cielo e della terra, - è l'invocazione del Papa - guarda a questo nostro pianeta, che spesso la cupidigia e l'avidità degli uomini sfrutta in modo indiscriminato. Assisti e proteggi quanti sono vittime di calamità naturali, soprattutto il caro popolo filippino, gravemente colpito dal recente tifone».



La tratta di esseri umani «O Bambino di Betlemme, - ha pregato il Papa - tocca il cuore di quanti sono coinvolti nella tratta di esseri umani, affinchè si rendano conto della gravità di tale delitto contro l'umanità. Volgi il tuo sguardo ai tanti bambini che vengono rapiti, feriti e uccisi nei conflitti armati, e a quanti vengono trasformati in soldati, derubati della loro infanzia».



«Non abbiamo paura che il nostro cuore si commuova, - ha poi esortato il Papa, parlando a braccio - ne abbiamo bisogno, lasciamolo riscaldare dalla tenerezza di Dio. Le carezze di Dio non fanno ferite, ci danno pace e forza, abbiamo bisogno delle sue carezze. Lasciamoci commuovere dalla bontà di Dio», ha concluso riprendendo il testo scritto.



Gli auguri Ecco gli auguri di Natale del Papa al mondo, nel testo che ha pronunciato in italiano, dopo la benedizione «Urbi et Orbi»,impartita invece in latino: «A voi, cari fratelli e sorelle, giunti da ogni parte del mondo in questa Piazza, e a quanti da diversi Paesi siete collegati attraverso i mezzi di comunicazione, rivolgo il mio augurio: buon Natale! In questo giorno illuminato dalla speranza evangelica che proviene dall'umile grotta di Betlemme, invoco il dono natalizio della gioia e della pace per tutti: per i bambini e gli anziani, per i giovani e le famiglie, per i poveri e gli emarginati. Gesù, nato per noi, conforti quanti sono provati dalla malattia e dalla sofferenza; sostenga coloro che si dedicano al servizio dei fratelli più bisognosi. Buon Natale a tutti!». La folla in piazza, che probabilmente supera le centomila persone, ha a lungo festeggiato il Papa, manisfestando il proprio entusiasmo prima che la banda dei carabinieri eseguisse l'Inno di Mameli.



70mila in piazza Secondo le stime del Vaticano, ha riferito padre Federico Lombardi, sono circa 70mila le persone presenti in piazza San Pietro per il messaggio natalizio «Urbi et Orbi» di papa Francesco.