Cantina piena di banconote false
Sequestrati oltre 50 milioni

Cantina piena di banconote false Sequestrati oltre 50 milioni
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Giovedì 12 Febbraio 2015, 19:47 - Ultimo aggiornamento: 15 Febbraio, 00:03

NAPOLI - Una montagna di soldi falsi nascosti in cantina. Un tesoro da oltre 53 milioni di euro, freschi di stampa, contraffatti molto bene e pronti per essere immessi sul mercato, in Italia ma forse anche all'estero, è stato scoperto dai carabinieri in

un'abitazione di Villaricca, a Napoli.

Pile e pile di banconote di tutte le taglie, da 100, 50, 20 e 10 euro rappresentano - secondo quanto riferiscono i carabinieri - uno dei più ingenti sequestri mai eseguiti in Italia.

La scoperta è arrivata durante una perquisizione domiciliare di una casa al corso Europa del comune a nord del capoluogo: si è giunti al nascondiglio in seguito ad un'attività d'indagine svolta dai carabinieri della compagnia di Giugliano e dai militari delle stazioni che operano sul territorio, in particolare quelli di Villaricca e avviata in seguito alla circolazione sul territorio di banconote false di piccolo taglio.

Il proprietario, Antonio Sgambati, di 51 anni, già noto alle forze dell'ordine, è stato arrestato in flagranza con l'accusa di falsificazione, spendita e introduzione nello Stato italiano di monete falsificate.

Ora le indagini dei carabinieri - coordinate dalla Procura di Napoli Nord - proseguono in particolare alla ricerca della tipografia e per risalire al canale di produzione e distribuzione.

Secondo i carabinieri, l'attività era gestita da un'organizzazione molto ben articolata di cui l'uomo arrestato oggi era solo uno dei tasselli. Per stabilire la qualità della lavorazione e trarre indirizzi investigativi utili a fare chiarezza sono già al lavoro i carabinieri del Noam, il Nucleo operativo antifalsificazione monetaria. Si sta anche verificando l'analogia con altri sequestri di banconote operati di recente in Campania.

Non ci sono al momento elementi che facciano ritenere che l'attività fosse gestita dalla camorra ma gli investigatori non escludono a priori che i clan fossero coinvolti nell'affare. Secondo quanto ipotizzato, il 'ritornò economico derivante dall'immissione sul mercato di questa massa di banconote sarebbe stata pari al 10% circa del volume totale: insomma, se fosse andato in porto lo smistamento dei soldi falsi su varie piazze, avrebbe fruttato un 'incassò netto di circa 5 milioni di euro. Di sicuro, per gli stessi militari che hanno fatto la scoperta si è trattato di un sequestro senza precedenti.

Migliaia di pezzi già tagliati e perfettamente replicati. La massa di euro falsi era talmente ingente da aver richiesto ben 10 ore ai militari per contare tutti i soldi. In un primo momento si era fatto ricorso a una macchinetta contasoldi che però si è inceppata. Forse la 'grammaturà della carta, forse perchè i soldi erano troppo nuovi, sta di fatto che l'operazione è fallita. Di qui la necessità di procedere al conteggio manuale che ha richiesto moltissimo tempo.

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