Montezemolo: Berlusconi ha deluso
L'ira del Pdl: scenda in politica

Luca di Montezemolo e Silvio Berlusconi (foto Giuseppe Giglia - Ansa)
Luca di Montezemolo e Silvio Berlusconi (foto Giuseppe Giglia - Ansa)
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Giovedì 12 Agosto 2010, 11:46 - Ultimo aggiornamento: 10 Settembre, 23:38
ROMA (12 agosto) - Affondo di Luca Cordero di Montezemolo contro il premier Silvio Berlusconi.



«Andare alle elezioni non risolverà alcun problema. Perderemmo solo altri sei mesi», scrive sul suo sito Italia Futura, l'associazione fondata da Montezemolo, secondo la quale inoltre il premier Silvio Berlusconi ha deluso le aspettative degli italiani. Pronta la risposta del Pdl: Montezemolo scenda in politica.



L'attacco di Montezemolo. «Berlusconi è stato uno dei più capaci imprenditori italiani e sa bene che, alla fine, dopo tutte le chiacchiere e le attenuanti, un leader si misura sulla base dei risultati. Questi, nel giudizio dei cittadini, sono deludenti e ciò conterà nella valutazione del suo operato più di tutte le elezioni vinte per difetto di concorrenza», afferma l'associazione di Montezemolo. «L'ennesima ordalia elettorale rappresenterebbe il peggior finale di una lunga e improduttiva stagione politica», aggiunge Italia Futura, secondo cui «il bilancio della seconda repubblica è fallimentare».



«Berlusconi, Fini e Bossi - continua l'organizzazione - hanno il dovere di chiudere uno scontro istituzionale che non è degno di un Paese civile, di ricompattare la maggioranza sulla base di un programma anche minimo di riforme essenziali per i cittadini e di completare la legislatura». In caso contrario, «saranno responsabili delle conseguenze,

imprevedibili e potenzialmente gravissime, che un'ennesima stagione di scontri e di veleni potrà avere».



L'associazione dell'ex presidente della Fiat parla poi di un «Paese bloccato, invischiato in una transizione infinita e privo di un progetto comune». Senza contare, prosegue Italia Futura, «che il fallimento della seconda repubblica è certificato dalle parole di Berlusconi, che dopo quasi dieci anni da presidente del Consiglio si dichiara impossibilitato a governare per colpa delle istituzioni che non è stato capace di riformare. Questa legislatura - è il giudizio secco di Italia Futura - si sta chiudendo con un conflitto istituzionale, e tra schizzi di fango, senza precedenti».



Il Pdl: scendain politica. «Luca di Montezemolo deve avere il coraggio di scendere in politica in modo esplicito», ha commentato il capogruppo del Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto. «Montezemolo, come anche qualcun altro, per ora sta in riva al fiume, sperando che passino le spoglie dei suoi avversari di centrodestra. Ma corre anche il rischio di rimanerci indefinitamente, su quella riva, a scrutare l'acqua, mentre il tempo scorre, gli anni passano e la nebulosa centrista rimane allo stato gassoso», ha aggiunto.



«Montezemolo parla o meglio straparla perché ha appena festeggiato e troppo la sua giornata, il 10 agosto, festa di San Lorenzo alias la notte delle stelle cadenti», ha detto sarcastico illeghista Roberto Calderoli, ministro della Semplificazione.



I finiani: possibili vicinanze. «Se il bipolarismo dovesse disgregarsi e ciò può avvenire soltanto per responsabilità di Berlusconi, si aprirebbe la strada a diversi scenari e in quel caso potrebbero anche crearsi delle vicinanze tra noi e Italia Futura. Ma lo ripeto: spero che il bipolarismo non si disgreghi», ha detto invee Italo Bocchino, capogruppo di Futuro e Libertà alla Camera.



Intanto il giorno dopo l'apertura di Silvio Berlusconi ai finiani per «ritrovare quell'unità che ove mancasse» porterebbe al voto, timidi tentativi di dialogo fanno breccia tra finiani e Pdl. Restano però ancora da smaltire le ultime scorie per gli scambi di accuse sulla casa di Montecarlo finita in affitto al cognato di Fini e sulla villa di Arcore.



La polemica sulla villa di Arcore. Niccolò Ghedini, avvocato del premier e deputato del Pdl, ha smentito oggi in una nota di aver preso contatti con Bocchino per bloccare gli attacchi a Berlusconi. Parole confermate dallo stesso deputato finiano. «Se fosse vero bisognerebbe ipotizzare che l'On. Bocchino sarebbe stato autore di una sorta di tentata estorsione, ovvero o smettete con Montecarlo oppure noi parleremo, e che per evitare il peggio il Presidente Berlusconi si sarebbe risolto, mio tramite, a miti consigli», ha detto Ghedini. «Ben vengano comunque richieste di approfondimento o di ulteriori verifiche su tutti gli argomenti indicati e che interesserebbero il Presidente Berlusconi. Basti ricordare a titolo di esempio - ha proseguito Ghedini - che per quanto riguarda la villa di Arcore, acquisto effettuato 40 anni fa, la stessa venditrice ne ha sempre ritenuto, e ciò ancora oggi, congruo il prezzo mentre per la sussistenza di asserite società offshore l'indicazione è del tutto falsa».



Bocchino: mettere fine alla campagna mediatica contro il presidente della Camera. «Da parte nostra - sottolinea - c'è la volontà di lavorare insieme per proseguire la legislatura ma deve cessare la campagna contro Fini e la richiesta di sue dimissioni». Una apertura al dialogo con Berlusconi arriva anche da Giorgio Conte, vice capogruppo di Fli alla Camera: «Esauriti i tentativi di dividere il gruppo di Fli - afferma - si facciano da parte i gladiatori che insultano il presidente della Camera e gettano rovine sull'esperienza di Governo. Riprendiamo il dialogo sui temi che interessano agli italiani». Un ulteriore appello al confronto arriva da Silvano Moffa, deputato di Fli e presidente della commissione Lavoro, che difende l'operato del governo dalle critiche di Luca Cordero di Montezemolo: «Si deve tener conto delle reali condizioni in cui ha operato il governo di fronte ad una crisi economica e finanziaria globale», spiega Moffa rilanciando perciò la «rigenerazione del patto di legislatura per realizzare le riforme in campo economico e sociale e quelle istituzionali».



Dopo le parole del Cavaliere, è invece il ragionamento che si fa nel Pdl, sta ora ai finiani dimostrare di volere recuperare un minimo di intesa. L'auspicio di Cicchitto è infatti che ci sia «un appoggio sincero e convinto al governo da parte di tutti coloro che si definiscono maggioranza». La cautela però è d'obbligo. Tant'è che Ignazio La Russa, coordinatore del Pdl e ministro della Difesa, pur apprezzando «le parole» dei senatori finiani ci tiene a sottolineare: «Alle parole devono seguire i fatti. I fatti - aggiunge - sono i comportamenti parlamentari». La strategia messa in campo dal Popolo della Libertà è chiara: riaprire il dialogo con una parte dei finiani ed isolare i più oltranzisti per mettere in evidenza le divisioni interne al gruppo.


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