Addio a Mario Pirani, giornalista
e scrittore fra i fondatori di Repubblica

Addio a Mario Pirani, giornalista e scrittore fra i fondatori di Repubblica
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Sabato 18 Aprile 2015, 15:06 - Ultimo aggiornamento: 20 Aprile, 20:49
ROMA - Il giornalista e scrittore Mario Pirani è morto stanotte a Roma. Aveva 89 anni.



Pirani era nato a Roma e aveva partecipato alla fondazione de la Repubblica, di cui era divenuto vicedirettore, insieme a Eugenio Scalfari. In precedenza, dopo le esperienze con Pattuglia e Il Giorno, era stato iscritto al Partito comunista italiano (da cui si allontanò dopo l'invasione dell'Ungheria nel 1956) e funzionario dell'Eni, che negli anni Sessanta l'aveva inviato in Algeria.



Tra i suoi incarichi, fu anche direttore de L'Europeo, dal 1979 al 1980. Nel 1995 aveva vinto il Premiolino. Aveva pubblicato con Il Mulino nel 1989, "Il fascino del nazismo. Il caso Jenninger: una polemica sulla storia"; nel 1993 "Il futuro dell'economia visto dai maggiori economisti italiani", (Mondadori); nel 2004 "È scoppiata la terza guerra mondiale? Le democrazie tra pacifismo e difesa", (Mondadori) e, infine, nel 2010 "Poteva andare peggio. Mezzo secolo di ragionevoli illusioni" (Mondadori).



«Con la scomparsa di Mario Pirani l'Italia perde un uomo di grande saggezza ed equilibrio. Una voce che non ha mai avuto il timore di esprimere le proprie opinioni con convinzione, anche quando erano scomode e non in linea con l'opinione pubblica predominante». Così in una nota il sindaco di Roma, Ignazio Marino. «A sua moglie e alla sua famiglia esprimo oggi il mio più sincero cordoglio - aggiunge il sindaco - A Mario, che conoscevo da tanti anni, mi legava una amicizia solida e un grande rispetto. Ho avuto la fortuna di frequentarlo spesso e di confrontarmi con lui quando, nel mio lavoro parlamentare, mi sono occupato del Servizio sanitario nazionale. Con lui, illustre cittadino romano, ho girato tanti luoghi della nostra città, per cui ha avuto sempre grande attenzione e infinito amore».



«La notizia della morte di Mario Pirani mi colpisce e addolora profondamente. Eravamo legati da un'amicizia antica e resistente ad ogni difficoltà o momentanea incomprensione. In realtà la vicinanza, direi la compenetrazione, tra i nostri modi di pensare e di sentire sono state nei decenni fortissime», ha scritto in un messaggio l'ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. «Si affollano nel mio animo in questo momento - Pirani - innumerevoli ricordi, tra i quali quello, che era a lui particolarmente caro, dei primi incontri tra noi nella mia casa paterna all'inizio della nostra comune militanza politica. Fu uno spirito libero e critico anche nelle fila del partito comunista, da cui si distaccò senza mai divenirne un avversario e un detrattore, ma conservando in sè e difendendo apertamente il nucleo migliore di quella esperienza storica. Da giornalista, da scrittore, da interlocutore in mille dibattiti, ha lasciato un segno inconfondibile di onestà intellettuale e di coerenza. E in coloro che lo hanno conosciuto meglio e gli hanno voluto bene ha lasciato l'impronta indimenticabile della sua umanità. Il mio più affettuoso abbraccio va a Claudia che gli è stata con amore e con generosità accanto fino all'ultimo».
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