Migranti, ancora una strage in mare
Barcone si rovescia: almeno 10 morti

Migranti, ancora una strage in mare Barcone si rovescia: almeno 10 morti
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Domenica 15 Giugno 2014, 13:01 - Ultimo aggiornamento: 13:02
PALERMO - E' approdata nel porto di Palermo la nave Etna della Marina militare con 767 migranti raccolti in diverse operazioni nel Canale di Sicilia. Tra di loro anche i superstiti dell'ultimo naufragio avvenuto davanti alle coste libiche; sul gommone viaggiavano circa 90 persone ma i soccorritori sono riusciti a recuperare, oltre a 39 naufraghi, solo dieci cadaveri.



Sulla nave, che solitamente trasporta carburante, tra i 767 profughi (653 uomini, 46 donne e 68 minorenni) tra cui 15 feriti gravi, trasferiti subito in ospedale, oltre alle dieci salme recuperate in seguito al naufragio. C'è chi ha perso un braccio e che è rimasto gravemente ustionato dal carburante, molti avrebbero anche la scabbia. A bordo, durante la navigazione, sono stati vissuti momenti di forte tensione perché tra i superstiti ci sono alcune persone che hanno perso i loro cari. I migranti provengono soprattutto dal Ghana, dalla Costa D'Avorio e dalla Guinea.




Dalla nave militare Etna sono state portate sul molo del porto di Palermo le bare con le 10 salme (sette sono donne) recuperate dopo l'ultimo naufragio di ieri. Bare semplici, costruite con tavole di abete chiaro. Sono state prima sistemate sul molo, poi sono state trasferite sulla nave e sono state poi riportate giù con le salme. I migranti sono stati accompagnati in centri Caritas e nei locali di alcune parrocchie cittadine.



Caritas: servono abiti e scarpe. «Accoglieremo 550 migranti nella chiesa di San Carlo in via Garibaldi, che nella chiesa di Falsomiele San Giovanni Maria Vianney e un gruppo a Brancaccio nella chiesa di San Gaetano, nella struttura che don Puglisi aveva pensato per i più piccoli, gli ultimi e i migranti in questo caso, e infine a villaggio Ruffini - ha detto don Sergio Mattaliano, presidente della Caritas di Palermo - E' la seconda volta che la chiesa apre le porte per accoglierli, molti parroci si sono resi disponibili, ma anche molti professionisti come psicologi e medici si sono messi a disposizione. Faccio un appello: servono vestiti, scarpe se ci sono persone che possono portarci vestiti in Caritas lo facciano perché sono in arrivo nelle prossime settimane migliaia di migranti e non abbiamo più nulla da dare».
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