Caporal maggiore insospettabile
il presunto killer di Teresa e Trifone

Teresa e Trifone, a destra il militare sospettato dell'omicidio
Teresa e Trifone, a destra il militare sospettato dell'omicidio
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Sabato 26 Settembre 2015, 09:38 - Ultimo aggiornamento: 27 Settembre, 09:57

PORDENONE - Le indagini sui fidanzati uccisi a Pordenone portano in caserma.

La pistola rinvenuta nel laghetto del parco di San Valentino è quella del duplice omicidio dei fidanzati di Pordenone. Lo si apprende da ambienti investigativi. La comparazione tra l'arma e i bossoli rinvenuti sulla scena del crimine è già stata fatta nei giorni scorsi dai Ris di Parma e ha dato esito positivo.

Intanto un caporale del 132° Reggimento carri di Cordenons è statto indagato a piede libero per duplice omicidio volontario e porto abusivo di armi. Si chiama Giosuè Ruotolo, 26 anni, originario di Somma Vesuviana (Na). Per oltre un anno ha diviso con Trifone Ragone (poi trasferitosi in via Chioggia con la fidanzata Teresa Costanza) e altri due commilitoni un appartamento in via Colombo, in una palazzina poco distante dalla Prefettura di Pordenone.

Una serie di forti indizi ha portato gli investigatori a concentrarsi sul militare, ma la prudenza in questo momento è d’obbligo. Al momento manca la prova schiacciante, quella che avrebbe permesso agli inquirenti di chiedere un’ordinanza di custodia cautelare in carcere e fugare ogni dubbio.

Stessa caserma, stesso appartamento, stesso futuro nelle Fiamme Gialle. Il percorso di vita dei caporali maggiori Trifone Ragone, 28 anni, e Giosuè Ruotolo, 26, è identico. Entrambi in ferma breve volontaria, si sono incontrati due anni fa nella caserma di Cordenons, dove ha sede il 132° Reggimento carri e dove Ragone è approdato dopo essere stato negli alpini, nel centro di addestramento di Aosta.

Insieme ad altri due commilitoni hanno preso in affitto un appartamento in via Colombo, un condominio in fondo alla strada, a pochi passi dalla Prefettura, che adesso è sotto sequestro.

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