Fidanzati uccisi, lite sulle indagini
Procuratore e sindaco ai ferri corti

Fidanzati uccisi, lite sulle indagini Procuratore e sindaco ai ferri corti
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Sabato 4 Luglio 2015, 11:54 - Ultimo aggiornamento: 11:59
PORDENONE - Animi sempre più accesi, scontro totale tra procuratore e sindaco. «Sono rimasto sconcertato dai toni sprezzanti, e direi saccenti, con cui il sindaco Claudio Pedrotti ha liquidato la questione delle telecamere di Sacile parlando di una gaffe madornale del procuratore. Ma non c’è mai stata nessuna gaffe: le telecamere comunali non sono servite perché erano rotte o spente, per risolvere il caso dell’omicidio di Santina Tosoni». L’aplomb del procuratore Marco Martani rischia di svanire: tutto nasce da alcune considerazioni sulla presenza (scarsa) delle telecamere in città, esternate più volte dal capo della Procura dopo l’omicidio di Teresa e Trifone, i due fidanzati uccisi a colpi di pistola davanti al palazzetto dello sport. «Ogni giorno le telecamere permettono di risolvere delitti che altrimenti rimarrebbero impuniti» ha detto ripetutamente Martani citando diversi casi.



Per ribadire la concretezza del problema ha anche ricordato che gli stessi uomini del Ros che stanno investigando sull’omicidio dei due fidanzati, mostrando una grande cartina di Pordenone hanno segnato i luoghi in cui le telecamere sono presenti, riscontrando una grave carenza: «È evidente che gran parte della città non è controllata da impianti d videosorveglianza - spiega il procuratore -: vie di entrata e di uscita dalla città sono completamente sguarnite e i carabinieri del Ros hanno spiegato che questo rendeva più difficili le indagini perchè i filmati a disposizione degli investigatori sono veramente pochi».



Ma il sindaco Claudio Pedrotti non sembra aver gradito i "suggerimenti" del capo dei magistrati inquirenti e avrebbe esternato la sua contrarietà usando toni che non sono affatto piaciuti al procuratore.
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