Evasione fiscale, 46 arresti a Roma
C'è anche Cesare Pambianchi

Cesare Pambianchi
Cesare Pambianchi
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Martedì 14 Giugno 2011, 09:12 - Ultimo aggiornamento: 11 Luglio, 16:04
ROMA - Quarantasei ordinanze di custodia cautelare per imprenditori e professionisti nell'ambito di un'inchiesta della procura di Roma su un presunto giro di evasione fiscale. Tra i destinatari dei provvedimenti restrittivi anche il presidente della Confcommercio di Roma e Lazio Cesare Pambianchi e il suo socio, il commercialista Carlo Mazzieri.



Gli arresti sono eseguiti dalla Guardia di finanza su delega del procuratore aggiunto Nello Rossi e dei pm, Francesco Ciardi e Maria Francesca Loi. Oltre a Pambianchi sono finite in cella altre 14 persone, 27 invece ai domiciliari e per 4 sono state disposte misure interdittive.



L'indagine riguarda un meccanismo di elusione fiscale attuato attraverso il trasferimento all'estero, specie in Bulgaria ed Inghilterra, di società in stato prefallimentare. Agli arrestati, la metà circa in carcere e il resto ai domiciliari, sono contestati a vario titolo l'associazione a delinquere, la bancarotta fraudolenta, il riciclaggio, reati fiscali, emissione di fatture false e appropriazione indebita.



L'inchiesta della guardia di finanza e della Procura di Roma riguarda complessivamente un'ottantina di persone tra cui anche bancari, avvocati, notai e appartenenti ai gruppi Conad e Centrapol. È stato inoltre disposto il sequestro di beni e valori per oltre 80 milioni di euro.



Sono state eseguite perquisizioni nei confronti degli associati e dei titolari dei gruppi imprenditoriali sottoposti ad arresto nell'ambito di una maxi inchiesta su un'evasione fiscale, nonché a carico del gruppo economico di commercializzazione facente riferimento al Caffè Palombini. L'inchiesta in questione ha preso in esame il periodo compreso tra il gennaio 2010 e il giugno 2011, individuando 703 società di cui 292 trasferite all'estero che avrebbero distratto beni per 207 milioni di euro di cui 98 in denaro e 110 in immobili. Complessivamente sono 96 gli indagati e 159 i sequestri preventivi per equivalente. Associazione per delinquere transnazionale, bancarotta fraudolenta aggravata, riciclaggio, sottrazione fraudolenta al pagamento di imposte, dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti, dichiarazione infedele, omessa dichiarazione, emissione di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti, appropriazione indebita.



Questi i reati contestati a seconda delle singole posizioni processuali. Sono stati inoltre sequestrati per equivalente beni per 85 milioni di euro tra cui l'immobile dello studio Mazzieri & Pambianchi ai Parioli, le abitazioni dei titolari dei gruppi imprenditoriali in zone centrali e ricercate della capitale, due yacht gemelli di Mazzieri & Pambianchi del valore di tre milioni di euro ciascuno e 60 autovetture tra le quali automobili di lusso e da collezione.



Polverini dispiaciuta. «L'ho appena appreso e sono molto dispiaciuta. Mi auguro che Pambianchi sappia in qualche modo dimostrare la sua innocenza e comunque, come sempre, confidiamo nel sistema giudiziario italiano», ha detto il presidente della regione Lazio Renata Polverini.



Pambianchi, presidente della Confcommercio di Roma e Lazio, ha cominciato il suo percorso professionale negli anni '70 occupandosi delle imprese alberghiere di famiglia. Negli anni '80, Pambianchi avvia una serie di attività imprenditoriali nel settore immobiliare e turistico a Roma, e nel 1996 comincia ad interessarsi anche al settore sportivo. Parallelamente all'attività imprenditoriale, sempre negli anni '80, decide di svolgere anche consulenze aziendali come commercialista e avvia nel quartiere Parioli l'omonimo studio di commercialisti insieme al suo socio Carlo Mazzieri, arrestato anche lui questa mattina nell'ambito della stessa inchiesta. Dal 2001 Pambianchi è presidente della Confcommercio di Roma e, dal 2004, anche della Confcommercio del Lazio.
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