Esodo, occhio all'aria condizionata
7 italiani su 10 a rischio sbalzo termico

Il fresco fa piacre ma può creare problemi
Il fresco fa piacre ma può creare problemi
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Lunedì 3 Agosto 2015, 09:23 - Ultimo aggiornamento: 17:54
​MILANO - Ma gli italiani tengono conto anche dell'alimentazione prima di mettersi in viaggio?

La risposta è no per un esperto su 2 (51%), dal momento che gli italiani si dividono in due grandi categorie: chi parte a stomaco vuoto pur di non perdere un secondo di vacanza (26%), e chi, per evitare di perdere tempo più del necessario in autostrada, 'mangia in maniera spropositata per evitare di avere fame in viaggiò (34%).



Tra gli altri errori frequenti, per il 39% degli esperti in auto scarseggiano cose essenziali, come ad esempio una buona riserva d'acqua, per far fronte al rischio di disidratazione o di crampi per la perdita di sali minerali e potassio. Ma la vera insidia nascosta che, anzi, viene ritenuta compagna di viaggio immancabile c'è l'aria condizionata. «Bisogna stare attenti agli sbalzi termici, in particolare se mettiamo il versante delle infezioni respiratorie - afferma Fabrizio Pregliasco, virologo dell'Università di Milano - Se c'è un passaggio drastico dal freddo al caldo e viceversa la barriera protettiva può essere facilmente superata e rischiare alcuni disturbi come laringiti, faringiti e bronchiti.



In più - aggiunge - l'uso eccessivo del condizionatore può portare a disidratazione per via dell'aria secca e può determinare il colpo di calore specialmente rispetto al clima esterno. È bene quindi scegliere l'opzione deumidificatore al 50% e ricordarsi di spegnere il condizionatore verso la fine del viaggio in modo da diminuire l'impatto con l'esterno quando si scende dall'auto». In una delle estati più calde degli ultimi 30 anni il bisogno di refrigerio è tra i più desiderati ma, con il grande esodo, secondo gli esperti potrebbe fare lo 'sgambettò a 7 italiani su 10 (69%), che sono a rischio sbalzo termico da aria condizionata.



Temperature eccessivamente basse in auto possono infatti portare a disidratazione (53%), laringiti e faringiti (62%) e, unite all'escursione termica dell'esterno, alterare lo stato di salute delle vie respiratorie (44%) e far insorgere anche gli effetti del colpo di calore (36%). È quanto emerge da uno studio di “In a Bottle” condotto su circa 60 esperti tra medici e nutrizionisti per capire quali sono i rischi in vista del grande esodo e le regole per affrontarlo al meglio.



Ci sono però altri errori che vengono commessi spesso: da un'alimentazione poco bilanciata (51%) a un'organizzazione poco ponderata (34%), che rischiano di impattare negativamente sul viaggio verso le meritate vacanze. Per 6 esperti su 10 (58%) gli italiano partono per nulla informati dei rischi che un tale viaggio può rappresentare per la salute e la sicurezza propria e degli altri. Secondo 1 esperto su 3 (34%), gli italiani non conoscono il concetto di “partenze intelligenti”, poiché al massimo cercano di tenere conto dell'orario per evitare di restare incastrati nelle ore di punta.



Diversa invece è l'attenzione verso il proprio stato fisico che, secondo gli esperti, viene giudicata scarsa (29%) o poco rilevante per gli italiani (32%). A soffrire più di tutti sono i bambini (44%), più sensibili allo stress di un viaggio lungo. Seguono gli anziani (37%), più esposti ai rischi ambientali. E gli effetti sono ben visibili, secondo i monitorati, sul piano psicologico (53%). Le code e i continui rallentamenti, se aggiunti al caldo eccezionale di questa estate, diventano i «nemici» che portano ad un aumento di ansia (33%), stress (21%) ed aggressività (18%), solo per citare i disagi più frequenti riscontrati.



E quanta acqua bisogna bere per evitare il rischio disidratazione da sbalzo termico? «Se le condizioni di viaggio sono ottimali e se l'aria condizionata è regolata a un livello adeguato - risponde Luca Piretta, nutrizionista e gastroenterologo, specialista in Scienza della nutrizione umana all'Università Sapienza di Roma - è opportuno bere ogni due ore 150-200 centilitri di acqua. Se invece le condizioni sono più intense, tale quantità è consigliata anche ogni ora».



Ecco dunque il decalogo per il giusto per affrontare l'esodo: 1) Parti riposato Riflessi pronti e mente lucida sono indispensabili per affrontare un viaggio lungo e condizioni atmosferiche intense; 2) Concediti una sosta in più, l'unico orologio di cui tener conto è quello biologico e, specie per le lunghe tratte, fermarsi spesso aiuta la circolazione e scaricare la tensione della guida; 3) No agli eccessi alimentari. Né stomaco vuoto né stomaco pieno. Preferire pasti leggeri, frequenti e ricchi di frutta e verdura; 4) Scegli il giusto “dress code”. Optare per tessuti naturali e confortevoli che aiutano il corpo a respirare; 5) Attenzione agli sbalzi termici La differenza tra temperatura interna ed esterna non deve mai essere superiore ai 10 gradi. Un'aria eccessivamente fredda produce un ambiente secco e accelera la disidratazione; 6) Recupera i sali minerali. La sudorazione porta ad eliminare liquidi. Ricompensarli aiuta a evitare disturbi come i crampi muscolari dovuti a deficit di potassio. 7) Bevi acqua costantemente. Il modo migliore per idratarsi è bere poco ma in maniera costante per l'intera durata del viaggio indipendentemente dallo stimolo della sete; 8) No all'abuso di sostanze stimolanti: sono 'falsi amicì e potrebbero avere l'effetto opposto a quello desiderato; 9) Attenti all'alcool. Oltre alle sanzioni previste dalla legge, può accelerare la disidratazione e annebbiare la soglia di attenzione; Infine, 10) Pondera l'orario. Non partire nelle ore più calde della giornata né a orari che scombussolano i normali ritmi del riposo.



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