Emanuela Orlandi, c'è un indagato:
26 anni dopo identificato il telefonista

Emanuela Orlandi, c'è un indagato: 26 anni dopo identificato il telefonista
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Giovedì 19 Novembre 2009, 13:47 - Ultimo aggiornamento: 18 Dicembre, 20:38
ROMA (19 novembre) - Dopo oltre 26 anni l'inchiesta sulla scomparsa di Emanuela Orlandi registra oggi la prima svolta concreta: un volto e un nome finiti sul registro degli indagati.



Pregiudicato della banda della Magliana. La procura di Roma ha indentificato e iscritto nel registro degli indagati l'uomo che qualificandosi con il nome di «Mario», telefonò diverse volte alla famiglia Orlandi per fornire presunte informazioni su Emanuela, scomparsa all'età di 15 anni, figlia di un commesso della prefettura della Casa Pontificia. Si tratta di un pregiudicato affiliato alla banda della Magliana e in particolare agli ordini di Enrico De Pedis, il "Renatino" dell'organizzazione criminale romana.



Il reato. La Procura procede per il reato di omicidio pluriaggravato e sequestro di persona a scopo di estorsione. È presumibile che l'uomo venga raggiunto da un provvedimento cautelare.



A riconoscere e identificare "Mario" è stata Sabrina Minardi, ex compagna di De Pedis. Minardi è stata ascoltata ieri in Procura a Roma dal procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo e dal pm Simona Maisto. La donna, che nel giugno scorso mise a verbale alcune dichiarazioni indicando anche il presunto luogo dove il cadavere della Orlandi era stato gettato (in una betoniera di un cantiere sul litorale romano), ha riconosciuto «Mario» dal nastro registrato della telefonata giunta a casa Orlandi sei giorni dopo la scomparsa di Emanuela, il 22 giugno 1983.



«Emanuela Orlandi è morta» ha ribadito ieri la Minardi ai pm. Una deposizione più precisa rispetto a quanto affermato davanti agli stessi magistrati in passato. La supertestimone ha ripetuto ai magistrati che la Orlandi fu uccisa qualche mese dopo il sequestro e che il cadavere, messo in un sacco, fu gettato assieme a un altro in una betoniera. La Minardi ha riferito di non aver visto il corpo della cittadina vaticana, ma seppe che si trattava della 15enne da De Pedis. La donna accompagnò l'uomo in un cantiere a Torvajanica. Con De Pedis c'era un altro uomo che sarebbe il telefonista Mario.



Telefonista già segnalato nel 2006. Già il 20 febbraio 2006, in una puntata della trasmissione Chi l'ha visto ?, Antonio Mancini, un pentito della banda della Magliana, disse di aver riconosciuto in uno dei killer di fiducia De Pedis quel «Mario». Mancini fece i nomi di Mario e di un'altra persona a conoscenza della circostanza. Dalle dichiarazioni di Mancini nacque un'inchiesta nel corso della quale una consulenza fonetica escluse che il killer della Banda della Magliana indicato dal pentito Mancini potesse essere stato il «telefonista».
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