Decreto tabacchi, in arrivo aumenti
per sigarette fai da te e a basso prezzo

La preparazione di una sigaretta fai da te
La preparazione di una sigaretta fai da te
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Giovedì 17 Giugno 2010, 20:41 - Ultimo aggiornamento: 16 Luglio, 23:11
ROMA (17 giugno) - L'Ansa ha anticipato il testo del decreto legge sulle accise dei tabacchi che sar esaminato domani dal Consiglio dei ministri. Prevede aumenti per le sigarette, in particolare quelle che costano di meno e quelle fai da te. Una mossa che dovrebbe fruttare alle casse pubbliche un discreto gruzzolo, visto che il giro d'affari della vendita di sigarette è di 17 miliardi. Tra le novità anche corsi di formazione per i tabaccai «in modo da garantire un'adeguata conoscenza di base» dei compiti economici, fiscali, contabili e tecnici. Il costo sarà a carico degli aspiranti rivenditori.



Per le sigarette «eventualmente vendute ad un prezzo inferiore alla classe di prezzo più richiesta», si legge nella relazione illustrativa, viene previsto un incremento dell'accisa minima, che passa dal 110% al 115% e «rappresenta un idoneo contemperamento tra gli interessi pubblici dell'Erario e le esigenze commerciali dei produttori». Gli aumenti per le sigarette fai da te prevedono invece che «per i prodotti venduti ad un prezzo inferiore alla classe di prezzo più richiesta» l'accisa minima, per chilogrammo, sia del 109% «dell'accisa percepita su detta classe di prezzo». Il decreto stabilisce che il primo giorno di ogni trimestre si determini la classe di prezzo più richiesta secondo i dati di vendita rilevati nel trimestre precedente. «L'importo così determinato è pari a circa 75 euro che corrisponde a circa 2/3 dell'accisa minima attualmente gravante sulle sigarette (111,15 euro il chilogrammo convenzionale)».



Il decreto intende arginare il meccanismo messo in moto dall'aumento esponenziale del consumo di sigarette fai da te (133%) e dalla diminuzione del 7% in cinque anni del consumo delle sigarette tradizionali, che «potrebbe arrecare un grave pregiudizio ai preminenti interessi dello Stato: la sanità pubblica dell'intera collettività e il gettito erariale». Nel testo si sottolinea tra l'altro la scarsa possibilità di controllo sul tabacco trinciato per le sigarette per il quale non è obbligatorio indicare i contenuti di nicotina, catrame e monossido. Di qui l'aumento delle accise.



Fra tre mesi stop ai pacchetti di tabacco per sigarette sotto i 10 grammi. Inoltre, si legge ancora nella relazione «per arginare il proliferare sul mercato di confezioni contenenti modesti quantitativi di tabacco trinciato a taglio fino per arrotolare le sigarette che, a causa dei contenuti prezzi praticati sono accessibili soprattutto alle fasce più deboli di consumatori (minori) e spesso utilizzati anche per scopi promozionali, si ravvisa la necessità di individuare un'unità minima di condizionamento per la vendita al pubblico». Per questo «si dispone che, a decorrere dal 180esimo giorno dall'entrata in vigore del decreto la vendita di tale prodotto avvenga solo in confezioni non inferiori a 10 grammi».



Negli ultimi tempi «si è verificato un notevole incremento delle vendite del tabacco trinciato a taglio fino usato per arrotolare le sigarette che, nell'ultimo quinquennio, ha superato il 133%», è scritto nella relazione. «Ciò ha evidenziato la tendenza generalizzata dei fumatori a sostituire le sigarette preconfezionate con quelle arrotolate a mano, utilizzando tale tipo di tabacco che ha un prezzo di vendita al pubblico molto più economico (mediamente -75% nel periodo considerato) e sul quale grava l'accisa nella misura del 56%, a fronte della tassazione media delle sigarette pari a circa il 58%».