Svuota carceri, sì della Camera
Espulsioni facili per gli stranieri

Svuota carceri, sì della Camera Espulsioni facili per gli stranieri
di Sonia Oranges
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Venerdì 7 Febbraio 2014, 08:42 - Ultimo aggiornamento: 8 Febbraio, 21:29
ROMA - L’aula della Camera, ieri mattina, ha dato l’ok alla conversione in legge del decreto legge carceri, ora in lettura al Senato, finalizzato a svuotare le carceri (come prima risposta alla sentenza Torreggiani, con cui l’Europa ha messo in mora l’Italia per le pessime condizioni di detenzione nel nostro Paese), ma anche per garantire maggiori diritti a chi sconta una pena: 296 i "sì", 183 i "no" e due astenuti, con la Lega che ha esposto uno striscione con su scritto: «Criminali di guerra», preannunciando il voto contrario, come quello degli altri gruppi d’opposizione. A cominciare dal M5S che ha imposto l’esclusione dalla cosiddetta «liberazione anticipata», dei detenuti per reati gravi, come mafia e terrorismo. A difendere le nuove misure, invece, l’intera maggioranza, anche se Ncd avrebbe preferito affrontare anche le questioni connesse alla custodia cautelare e alla responsabilità civile dei magistrati.

«Il testo è un buon punto di equilibrio tra garanzie umanitarie ed esigenze di sicurezza», ha dichiarato la presidente della commissione Giustizia, la democratica Donatella Ferranti, commentando il provvedimento che introduce una serie di novità.





LE MISURE

Prima fra tutte, il recupero del braccialetto elettronico, stavolta come regola e non come eccezione. Nel testo, inoltre, l'attenuante di lieve entità, nel caso di detenzione e cessione illecita di stupefacenti, diventa reato autonomo, per evitare che l'equivalenza con le aggravanti (come la recidiva) abbia per effetto pene sproporzionate. Per i condannati tossicodipendenti, inoltre, scompare il divieto di disporre per più di due volte l'affidamento terapeutico al servizio sociale, mentre ai piccoli spacciatori minorenni le misure cautelari saranno applicabili in comunità. C’è poi il capitolo riguardante le misure specifiche per alleggerire il sovraffollamento carcerario: si va dall’affidamento in prova ai servizi sociali (il limite di pena è quattro anni, ma presuppone un periodo d’osservazione più gravoso, mentre si rafforzano i poteri d'urgenza del magistrato di sorveglianza), alla liberazione anticipata speciale (la misura contestata da Lega e grillini che, nella versione più soft approvata ieri, prevede l’innalzamento da 45 a 75 giorni a semestre della detrazione di pena concessa in seguito a una valutazione di "meritevolezza", che però varrà solamente dal 1 gennaio 2010 al 24 dicembre 2015), alla stabilizzazione della norma che consente di scontare ai domiciliari la pena detentiva (anche se residua) non superiore a 18 mesi, ma non nei casi di delitti gravi, se c’è rischio di fuga o a tutela di persone offese.





GLI STRANIERI

Il perimetro dell'espulsione come misura alternativa alla detenzione è allargato anche agli stranieri condannati per un delitto previsto dal testo unico sull'immigrazione (a patto che la pena prevista superi nel massimo i 2 anni), e per rapina o estorsione aggravate, velocizzando già dall'ingresso in carcere, la procedura di identificazione propedeutica all’effettività dell'espulsione. C’è infine, l’insieme di misure sui diritti: in via Arenula sarà istituito il Garante nazionale dei diritti dei detenuti, ovvero un collegio di tre esperti indipendenti, che vigileranno sul rispetto dei diritti umani nelle carceri e nei Cie, anche attraverso la formulazione di specifiche raccomandazioni.