Pomicino pubblica un necrologio
per l'amico, ma "è vivo e vegeto"

Pomicino pubblica un necrologio per l'amico, ma "è vivo e vegeto"
di Davide Desario
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Venerdì 11 Settembre 2015, 17:47 - Ultimo aggiornamento: 19:23

NAPOLI - Se sognare la morte di qualcuno gli allunga la vita, che succede se addirittura pubblichi su un giornale il suo necrologio?

Secondo ”O’ Ministro” Paolo Cirino Pomicino porta ancora più fortuna. Almeno questa è la sua tesi dopo aver fatto una supergaffe partecipando, nero su bianco, «commosso al dolore dei familiari per la scomparsa del professor Antonio Ambrosio» (neuroghirurgo molto conosciuto e amico dello stesso Pomicino).

L’errore talmente incredibile da diventare divertente l’ex ministro lo ha fatto mercoledì 9 quando ha deciso di pubblicare sulle pagine del quotidiano napoletano Il Mattino un necrologio per la presunta morte del suo amico.

Ma il professor Ambrosio è vivo e per fortuna ha anche un grande senso dell’ironia. Al punto che il giorno della pubblicazione si è sentito al telefono con l’ex ministro scherzando sull’accaduto.

A Pomicino così non gli è restato altro da fare che chiedere ospitalità al direttore del Mattino, Alessandro Barbano, per scusarsi per l’accaduto. E oggi sulla prima pagina del dorso cittadino del quotidiano di via Chiatamone è uscito un articolo a fimra proprio di Pomicino: «Ho fatto, contrito e addolorato, un necrologio per la morte del professore Antonio Ambrosio, noto neurochirurgo e in un tempo lontanissimo mio capo reparto alla divisione di neurochirurgia - scrive Pomicino - Grazie a Dio Antonio Ambrosio è vivo e vegeto, lucidissimo e in perfetta forma....».

Poi, in perfetto stile napoletano, ci ha scherzato su: «Diciamo la verità, non è datutti avere un necrologio in vita e poi parlare a telofocon con il suo “assassino virtuale” - scrive - Da buono napoletani sorridiamo ma... facciamo i debiti scongiuri anche se l’incidente è decisamente ben augurante».

E nella chiusura si prende un po' in giro: «Lunga vita a tutti, naturalmente, e chi volesse avere un falso necrologio sono a disposizione».

Proprio lui, che lo scorso dicembre, in un'intervista rilasciata al quotidiano La Stampa, parlava della sua nuova attività di scrivere necrologi, visto che, diceva, «per questioni anagrafiche faccio sempre più spesso uso della memoria».

«Mi capita sempre più spesso, purtroppo, di salutare amici e persone che ho stimato e da cui ho avuto stima», spiegava ancora.

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