Prostituta in cambio di appalti, 9 arresti
Nei guai amministratori pubblici e un ufficiale

Prostituta in cambio di appalti, 9 arresti Nei guai amministratori pubblici e un ufficiale
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Mercoledì 9 Aprile 2014, 18:23 - Ultimo aggiornamento: 10 Aprile, 08:49
NAPOLI - Una prostituta cubana per facilitare la ditta del clan: la avevano procurata gli uomini del clan Belforte a un ingegnere dell'ufficio di igiene urbana del Comune di Santa Maria a Vico.



É uno degli inquietanti particolari che emerge dall'ordinanza di custodia cautelare per nove persone emessa dal Gip di Napoli. Gli arresti, nove, sono in esecuzione dall'alba da parte dei Carabinieri di Caserta nell'ambito di un'inchiesta della Dda di Napoli.



I reati ipotizzati sono turbata libertà degli incanti, abuso d'ufficio, corruzione e sfruttamento della prostituzione, aggravati dal metodo mafioso. Fra le persone arrestate anche amministratori pubblici del Comune di Santa Maria a Vico.



I magistrati della Dda hanno indagato sull'appalto triennale per la raccolta dei rifiuti concesso dal Comune alla dittan Fare L'Ambiente Spa di Ciampino, a suo tempo colpita da interdittiva antimafia. Ciononostante, sostengono i magistrati, attraverso molteplici violazioni di legge e false attestazioni, la gara (valore superiore ai 4 milioni) era stata aggiudicata all'impresa vicina al clan Belforte.



I magistrati hanno inoltre accertato che i gestori di fatto dell'impresa, con la complicità di alcuni dipendenti avevano, procacciato al responsabile unico del procedimento del Comune di Santa Maria la Carità, una prostituta cubana che avevano pagato 500 euro. Agli amministratori, invece, erano stati regalati costosi viaggi all'estero, cene di lusso in ristoranti presigiosi. Una cena deluxe era stata offerta anche al sindaco e a un consigliere.



La ditta Fare Ambiente, secondo i magistrati, è riconducibile all'imprenditore Angelo Grillo, già coinvolta in un' indagine su altri appalti concessi dall'Asl casertana. Tra i destinatari dei provvedimenti figurano Ernesto Savinelli, 63 anni, attuale assessore all'Ambiente della giunta di centro destra, ed ex vice sindaco; l'ingegnere Pio Affinita, 62 anni, dell'ufficio tecnico del Comune con delega all'igiene urbana e il colonnello dell'Esercito Angelo Piscitelli, cognato di Savinelli che, secondo l'accusa, ha fatto da tramite tra l'imprenditore Grillo e Savinelli. Per i tre sono stati disposti gli arresti domiciliari. Grillo è ritenuto dagli inquirenti imprenditore vicino al clan Belforte di Marcianise. I pm della DDA di Napoli che hanno coordinato le indagini sono Giovanni Conzo, Luigi Landolfi e Annamaria Lucchetta.



«Nel confermare piena fiducia all'assessore Ernesto Savinelli, decano del Consiglio comunale di Santa Maria a Vico, persona di specchiata onestà e confidando nel rapido accertamento delle effettive responsabilità da parte degli organi inquirenti, è doveroso precisare che, ai sensi e per effetto della legge Bassanini, l'espletamento riguardante gare d'appalto e forniture di servizio per gli enti comunali, è di esclusiva competenza dei funzionari incaricati per gli specifici settori di attività.
Pertanto l'amministrazione comunale di Santa Maria a Vico è da ritenersi del tutto estranea alle vicende ipotizzate dalla pubblica accusa». Così in una nota il senatore Vincenzo D'Anna, vicepresidente del gruppo Grandi Autonomie e Libertà dell'aula di Palazzo Madama.
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