La giornata dei quattro Papi
Canti e preghiere in piazza

La giornata dei quattro Papi Canti e preghiere in piazza
4 Minuti di Lettura
Sabato 26 Aprile 2014, 15:25 - Ultimo aggiornamento: 27 Aprile, 07:41

CITTA' DEL VATICANO - Sar la giornata dei quattro Papi. A piazza San Pietro domani per la prima volta nella storia ci saranno Francesco I e il pontefice emerito Benedetto XVI, due Papi - uno in carica e uno emerito - che concelebrer il rito per la canonizzazione dei due grandi protagonisti del Novecento, Angelo Giuseppe Roncalli e Karol Wojtyla. Ad annunciarlo il portavoce del Vaticano padre Federico Lombardi. «Il Papa emerito però non andrà all'altare», specifica padre Lombardi. Qui infatti ci saranno i cardinali Angelo Sodano e Giovanni Battista Re, insieme a Stanislao Dziwisz, al cardinale Agostino Vallini e all'arcivescovo di Bergamo. «Il Papa emerito - ha spiegato Lombardi - sarà a sinistra dell'altare».

Tra canti e preghiere intanto oggi cresce l'attesa e l'emozione per un evento che porterà a San Pietro oltre un milione di pellegrini che con le loro bandiere, i sacchi a pelo, le croci e i cappelli di paglia già oggi stanno cominciando ad affollare l'area attorno al Vaticano.

Questa mattina infatti a causa dell'afflusso di fdeli intorno al Vaticano, via della Conciliazione è stata chiusa al traffico. La strada è stata interdetta alla circolazione tra Largo Giovanni XXIII e Piazza Pio XII per i numerosi fedeli diretti in Piazza San Pietro. Zaino, stuoino, sacco a pelo, cappello di paglia e croce di legno al collo: è la divisa dei pellegrini provenienti da tutte le parti del mondo per assistere domani alla cerimonia di canonizzazione dei due Papi, Giovanni Paolo II E Giovanni XXIII e poter dire un giorno: «C'ero anch'io».

Troupe televisive da tutta Europa e dal mondo sono già all'opera, immortalando l'esercito schierato di volontari della protezione civile, tecnici dell'Ama e forze dell'ordine in divisa o in borghese, posizionati ovunque insieme a camionette, auto e moto, per muoversi all'occorrenza per le ronde in strada, muniti di sirene. Bandiere bavaresi, libanesi, polacche, brasiliane, canadesi, colorano piazza San Pietro, il cui perimetro è percorso da un'interminabile fila di pellegrini senza soluzione di continuità: la meta sognata è l'ingresso della Basilica.

Per ingannare il tempo, alcuni gruppi intonano canti di preghiera, ognuno porta in piazza quello del proprio Paese, altri capannelli di pellegrini sfruttano l'attesa per farsi raccontare dalle guide la storia del Vaticano. Chi ha rinunciato, e si è staccato dalla fila, scatta selfie in piazza con gli amici e la famiglia: sullo sfondo San Pietro e gli stendardi che ritraggono i visi sorridenti dei due protagonisti di domani: Wojtyla e Roncalli.

«Vi auguro di vivere questa solennità senza odio nel cuore e con Santa pazienza. Nonostante tutto», dice un giovane sacerdote a degli amici in fila. Mentre i pellegrini stranieri sono già pronti e con chitarre e sacchi a pelo hanno occupato una postazione in piazza, gli italiani sono più prudenti o forse spaventati: «La messa me la seguirò in tv e che sono matto», commenta con un'amica Marco da Bari. «Io sono rimasta quattro giorni ma riparto questo pomeriggio - ammette Claudia da Venezia - ho respirato una meravigliosa atmosfera, ho pregato, ma sinceramente ho un pò paura a rimanere domani». E i romani allora? «Beh, noi di Roma non ci saremo proprio», confessa l'amica che le fa da guida.

Fanno eccezione i giovanissimi dal nord e sud d'Italia che, in gruppi organizzati dalle parrocchie di appartenenza, hanno già allestito il loro accampamento per il giorno. A partire dalla mezzanotte, invece, dovranno srotolare i loro sacchi a pelo «fuori dalla piazza, delimitata dalle transenne mobili», spiegano le forze dell'ordine. Alberghi, bed&breakfast, ostelli sono sold-out ormai da tempo, ma in pellegrini non si scoraggiano e trovano soluzioni alternative, facendo leva sull'«animo da mercante» tipico italiano. Via quindi il sacco a pelo e parte l'affitto «abusivo»: molti romani, con l'occasione, hanno messo a disposizione stanze per ospitare i pellegrini a pagamento, non solo in centro, ma anche nel quartiere Eur, comunque ben collegato grazie alla metropolitana.