«Al momento - spiega Buonanno - nessuno ha destinato clandestini all'accoglienza nel nostro Comune ma in alcuni dei paesi vicini, in Valsesia ed in Valsessera, arriveranno, è già stato deciso.
Quindi, mi sto quindi attrezzando per difendere il territorio della mia città (poco meno di 13 mila abitanti, ndr). I clandestini non li voglio, e basta, considero un insulto anche solo il fatto di propormeli. Ci sono già abbastanza problemi per la nostra gente: c'è chi non ha lavoro e chi non trova i soldi per pagare il funerale dei suoi parenti». «I clandestini - insiste il sindaco Buonanno - se ne stiano alla larga. Se da altre parti i sindaci se li vorranno prendere, facciano pure. A Borgosesia non entreranno, dovranno tornare indietro, qui piazzeremo il filo spinato, come si fa per i cinghiali». E anche se i 'clandestini' scappano spesso da zone sconvolte dalla guerra, Buonanno non si fa intenerire: «Quando c'era la guerra, gli italiani hanno combattuto, non sono scappati. Capisco donne e bambini, ma gli uomini no, per me sono dei vigliacchi».
Solo pochi giorni fa il sindaco leghista aveva lanciato un'altra idea provocatoria: «Pitturiamo i nove milioni di italiani sotto la soglia di povertà, - aveva detto - così saranno trattati dal Papa e dalla Chiesa al pari dei clandestini».
Da mesi a Borgosesia, campeggiano manifesti e cartelloni con la scritta: «Clandestini? No grazie. Prima aiutiamo la nostra gente!!!», in italiano ed in altre quattro lingue: inglese, spagnolo, francese ed arabo.