Bossi: l'Italia ha perso, Padania libera
Calderoli: secessione, a gennaio in piazza

(LaPresse)
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Domenica 4 Dicembre 2011, 10:48 - Ultimo aggiornamento: 5 Dicembre, 16:17
VICENZA - Spero possa nascere quella separazione consensuale sul modello della Cecoslovacchia che noi cerchiamo da tempo. Con queste parole Roberto Calderoli si rivolto ai sostenitori della Lega Nord riuniti stamani alla Fiera di Vicenza per dare il via ufficiale alla manifestazione che celebra la riapertura del Parlamento padano.



L'ex ministro della Semplificazione, appena eletto presidente dell'Aula in salsa nordista, lancia quindi la "secessione morbida" per la Padania, sulla linea di quanto afferma il leader del Carroccio Umberto Bossi in un'intervista sul quotidiano La Padania di oggi che apre col titolo "Indipendenza unica via". «Occorre ragionare su una possibile indipendenza condivisa - dice il Senatur al giornale leghista - Occorre pensare a una trattativa tra le aree del Paese, perchè è ormai evidente come così non si possa proseguire».



«Una grande manifestazione della Lega Nord il 15 gennaio a Milano» ha annunciato Calderoli invitando a «preparare i pullman». L'intenzione è poi andare anche «a Bruxelles» e «a Roma». «Voglio rifare il "nerone express" - dice - ma stavolta non voglio dimenticare i fiammiferi». Il "nerone express" è il nome di una iniziativa leghista contro il governo D'Alema organizzata il 5 dicembre del 1999.



Calderoli: Maroni farà il culo a Monti. «Il parlamento padano - ha detto Calderoli - si riunirà una volta al mese e a fare il culo a Monti in Parlamento ci sarà Maroni, che sarà il nostro ambasciatore a Roma».



Calderoli ha poi attaccato i giornalisti definendoli «stronzi che parlano, anzi ragliano che la Lega è divisa». Il senatore accusa la stampa, rea di scrivere che il Carroccio è diviso al suo interno. «La Lega è unita, è Umberto Bossi», urla Calderoli che già questa estate a Venezia avevaa duramente attaccato i giornalisti dando vita ad una lunga polemica.



Bossi: indipendenza della Padania. «Si apre una finestra importante per la storia. Noi dobbiamo essere pronti perché dopo le guerre si riscrivono i trattati. Dobbiamo essere pronti a lanciarci nelle finestre che dopo la crisi la storia aprirà»: lo ha detto Umberto Bossi al "parlamento padano", rilanciando "l'indipendenza della Padania". Nel suo intervento Umberto Bossi cita più volte Gianfranco Miglio e la sua idea di macroregione europea. «Noi allora non capivamo perché Miglio era convinto delle sue idee - ha detto Bossi mostrando una mappa dell'Europa con una regione costituita dalle regioni del Nord Italia, l'Austria e parte della Germania meridionale - La Padania la si deve mettere in rapporto ai lander tedeschi e all'Austria. C'è un documento per la cooperazione e lo sviluppo per l'Unione Europea che prevede collegamenti transnazionali con i lander tedeschi e l'Austria. Si apre una finestra importante per la storia. Noi dobbiamo essere pronti perchè dopo le guerre si riscrivono i trattati. Dobbiamo essere pronti a lanciarci nelle finestre che le storia aprirà».



«La Padania vincerà - ha detto Bossi - Lo Stato italiano ha perso la partita. La guerra economica ha visto la sconfitta dell'Italia. Con la crisi economica, vuole dire che la Padania da popolo sconfitto diverrà vincitore. I nostri oppressori non hanno vinto: hanno solo portato via un po' di soldi. Lo stato italiano ha perso la partita perché la guerra economica in atto ha visto la sconfitta dell'Italia. Nello spazio economico europeo avanzano i nostri popoli, lombardi e veneti uniti non temono confronti. E' chiaro però che l'Europa deve fare suo un progetto di Europa dei popoli».



«Difficilmente l'euro resterà in piedi - dice Bossi - La Francia e la Germania l'anno prossimo voteranno e Sarkozy e la Merkel avranno difficoltà a spiegare ai loro cittadini che devono pagare i debiti della Grecia e dell'Italia».



«La Lega non ha scelta ma deve far saltare il banco, e anche presto,
per proteggere la povera gente che da questa manovra è massacrata». Luca Zaia boccia in pieno la manovra economica e ricostruisce l'incontro di ieri a Palazzo Chigi con il ministro Piero Giarda e quello mancato con il premier Mario Monti: «Non è che siamo andati a Roma da Monti ed abbiamo trovato chiuso, abbiamo parlato con Giarda» che scrive la manovra e «ci ha detto che come sempre il Nord è la vacca da mungere».



«Questa manovra ha solo una parte, che è quella dei tagli e quella di mungere la vacca del Nord e di pensare che la gallina dalle uova d'oro continui a produrre per tutta l'Italia». È quanto detto oggi a Vicenza, a margine del Parlamento Padano, il Governatore del Veneto Luca Zaia. «La verità - ha precisato Zaia - è che non si ha avuto il coraggio di fare le vere riforme, quelle invocate anche dai padri costituenti che vedevano il Paese molto più federalista di quello che è oggi. Essere federalisti, lo dice il Capo dello Stato, significa anche rispondere delle proprie responsabilità».



Il presidente della Regione Veneto ha poi snocciolato alcuni numeri della manovra del Governo. «Le cifre sono 25 miliardi di euro di tagli - ha detto Zaia - sostanzialmente calati con misure sulla patrimoniale, sull'Ici, sul trasporto pubblico locale e sulla sanità, con quest'ultima che prevede 2 miliardi e mezzo di tagli. Per quanto riguarda le pensioni siamo di fronte a previsioni assolutamente devastanti, visto che si pensa ad orizzonti temporali fino a 70 anni».



Gobbo: «Veneto libero, libera Padania». Così il sindaco di Treviso Gian Paolo Gobbo ha esordito nel suo intervento. E dopo aver richiamato «il referendum truffa per l'annessione del Veneto all'Italia nel 1866 e la Repubblica Serenissima di Venezia», il sindaco di Treviso ha attaccato il governo: «Questi signori non si occupano della Padania che esiste ed è una regione produttiva che cerca di fare il bene dei popoli che ci vivono».



Tosi: se ci dessero il federalismo fiscale andrebbe benissimo
. «Da qui, dal parlamento padano oggi esce e si continua a perseguire il federalismo e l'autonomia come sempre. Monti deve avere l'intellingenza di capire che il federalismo serve a tutti, per ora però mi sembra che lo abbia accantonato». Lo ha detto il sindaco di Verona Flavio Tosi. E sui toni accesi dei vertici del Carroccio il sindaco di Verona spiega che «come sempre per ottenere cinquanta si chiede cento. Ma alla fine, se a noi dessero il federalismo fiscale, andrebbe benissimo. Senza federalismo però credo che sia difficile che il Paese tenga».



Militanti ed esponenti della Lega hanno riempito in mattinata il padiglione che ospita la manifestazione: all'ingresso della Fiera campeggia uno striscione bianco con caratteri verdi: «L'indipendenza parte da Vicenza» del movimento Giovani padani a cui, a un centinaio di metri, risponde un altro striscione srotolato da un gruppo di contestatori: «Padania = Paperopoli». Si attende l'arrivo di Bossi.



Intanto Calderoli ribadisce il concetto: «C'è la necessità che le nostre Regioni del nord inizino il coordinamento tra loro. Lo prevede l'articolo 117 della Costituzione. Oggi abbiamo il Veneto e il Piemonte, domani incontreremo Formigoni per vedere se ci sta, poi toccherà al Friuli, al Trentino, etc. per formare quella macroregione che è la Padania». «Se non ci viene concessa un pò di libertà - prosegue - noi possiamo andare a prendercela. Prendiamo atto che il governo cancella il ministero delle Riforme, caro Monti, ma significa mettere una pietra sul federalismo».



La parola d'ordine, insomma, è secessione. Dalla platea si è alzato un coro che ripete il mantra leghista mentre Fabrizio Bricolo, nominato vicepresidente dell'Assemblea (insieme a Roberto Castelli e Flavio Tosi. Segretari: Seganti, Ballardini, De Filippo e Pastore) dà il via ai lavori del Parlamento Padano. Gli esponenti del Carroccio si alternano sul palco.