Aggredita dai cani, il padre:
"Non sono randagi"

Aggredita dai cani, il padre: "Non sono randagi"
di Veronica Cursi
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Mercoledì 30 Luglio 2014, 16:50 - Ultimo aggiornamento: 31 Luglio, 17:52

ROMA - Quei cani Nunzia li aveva riconosciuti perfettamente, sapeva esattamente chi erano quando sono sbucati all’improvviso da dietro un cespuglio e soprattutto di cosa potevano essere capaci.

Già l’anno scorso quegli stessi animali avevano provato ad aggredirla, sempre li vicino, in quella strada sterrata nel parco della Marcigliana. Ma in quell’occasione Nunzia era stata più veloce ed era riuscita a scappare. Stavolta no, non ha avuto la stessa fortuna. Quel parco di cui conosce strade e sentieri si è trasformato in una trappola.


Martedì mattina mentre stava andando a correre, Nunzia, 43 anni, è stata assalita da un branco di tre cani, strattonata come un pupazzo, azzannata ovunque, e adesso si trova ricoverata nel reparto di ortopedia dell’ospedale Sant’Andrea, con le braccia e le gambe fasciate dopo un intervento durato ore.

«Un dramma che poteva essere evitato», ripete il padre della giovane aggredita dal letto di ospedale. «Quei cani non sono randagi.

In zona li conoscono tutti. I loro padroni hanno un nome e un cognome. Appartengono a una signora che abita in via Santa Palomba, proprio lì vicino a dove è stata ritrovata mia figlia. Un anno fa, avevano già tentato di assalirla e in quell’occasione Nunzia aveva lasciato un cartello sul cancello della villa con scritto: "Signora faccia attenzione, i suoi cani sono aggressivi, potrebbero essere pericolosi". Purtroppo quella signora non le ha dato retta. E mia figlia ha rischiato di morire per la noncuranza della gente».

Il papà di Nunzia, come tutta la sua famiglia è ancora sotto choc: «Nunzia è stata assalita ed è rimasta in balia di quel branco per mezz’ora, urlava e nessuno la sentiva». Si è salvata solo grazie all’intervento di Alessandro Rosati, un ciclista che spesso frequenta quel parco e che conosceva la ragazza di vista. L’ha soccorsa e lì sono rimasti due ore prima che i guardiaparco li intercettassero e li salvassero. «E’ stato un incubo, non smetterò mai di ringraziare quel signore, se non fosse arrivato lui Dio solo sa quello che sarebbe potuto succedere».

«Presenteremo una denuncia formale contro quella signora e contro i guardiaparco - assicura il padre della giovane - certe cose non devono più avvenire. Il parco della Marcigliana è frequentatissimo da chi fa jogging o va in bici. Quello che è successo a Nunzia potrebbe capitare a chiunque. C’è bisogno di maggiore vigilanza».

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