"Casa di Alice", arrestati 5 educatori
Maltrattavano ragazzi autistici/Video e foto

"Casa di Alice", arrestati 5 educatori Maltrattavano ragazzi autistici/Video e foto
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Martedì 15 Luglio 2014, 10:43 - Ultimo aggiornamento: 16 Luglio, 11:07

GROTTAMMARE - Ripetuti maltrattamenti e sequestri di persona ai danni di giovani disabili affetti da autismo, dai 20 agli 8 anni di et, assistiti presso il Centro Socio Educativo Riabilitativo “Casa di Alice” di Grottammare.

Trascinati a forza, spogliati, rinchiusi in uno stanzino e costretti ad urinarsi addosso. Le immagini choc sono quelle riprese dalle telecamere installate dai carabinieri all’interno del centro educativo per autistici “Casa di Alice” di Grottammare. Le vittime di tale brutalità sono otto ragazzi affetti da autismo di età compresa tra gli 8 e i vent’anni. Tutti ospiti della struttura.

Le persone finite in manette con l’accusa di aver compiuto quelle violenze sono cinque: il coordinatore, Roberto Colucci di 47 anni, e cinque educatrici: Rossana Raponi e Luciana D'Amario di 53 anni, Maria Romana Bastiani di 46 anni e Susan Ciccaioni di 43. Tutte persone che vivono tra Grottammare e San Benedetto.

IL VIDEO

Una vicenda scioccante venuta alla luce grazie ad un’intuizione di una pattuglia dei carabinieri insospettiti da alcuni strani rumori che provenivano dall’interno. Le investigazioni, che sono andate avanti per tutto il mese di giugno, hanno fatto emergere situazioni sconcertanti come l’utilizzo di una “stanza di contenimento” (da anni illegale nelle pratiche psicologiche) di circa 8 metri quadrati e priva di finestre, all’interno della quale i ragazzini venivano chiusi, spesso nudi, e costretti a volte ad espletare lì persino i propri bisogni fisiologici. “La stanza azzurra” la chiamavano i poveri ragazzi, per via della colorazione delle pareti. Una stanza che era un vero e proprio luogo di segregazione e che è stata posta sotto sequestro dai militari. Ad illustrare i dettagli delle indagini il Procuratore della Repubblica di Fermo Domenico Seccio e il comandante del Nucleo Radiomobile dei carabinieri di San Benedetto, il tenente Saverio Loiacono. Le telecamere hanno permesso ai militari di documentare numerosissimi episodi di aggressione fisica e psicologica (spintoni, schiaffi, strette al corpo, minacce gestuali) ai danni dei poveri malcapitati e l’impiego sistematico dell’uso della stanza di contenimento seguendo una procedura abolita dalla legge nel 1978. Le indagini, ad ogni modo, proseguono per capire se ci sono altre persone che, in maniera più o meno attiva, potrebbero aver omesso o favorito questa situazione non denunciando cosa stava accadendo all’interno della struttura. Ignare le famiglie che avevano comunque notato e segnalato una notevole avversione dei ragazzi a rientrare nella struttura. Casa di Alice è gestita da una cooperativa vincitrice di un appalto comunale.

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