Una "Social Street"
​contro il degrado

Una "Social Street" ​contro il degrado
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Lunedì 1 Settembre 2014, 20:10 - Ultimo aggiornamento: 2 Settembre, 11:29
SAN BENEDETTO - Creare delle comunit dove ci si possano scambiare consigli e aiuti tra vicini e dove ci si possa riappropriare in modo utile degli spazi collettivi, strappandoli al degrado a San Benedetto.

Questi sono solo alcuni dei pilastri su cui si basa il progetto “Social Street” - già sperimentato positivamente in Italia ed all’estero - che ora l’amministrazione comunale ha in animo di mettere in pratica anche a San Benedetto. L’assessore alle politiche sociali Margherita Sorge ha chiesto al suo collega Luca Spadoni (delegato alla partecipazione) di convocare un’assemblea dei presidenti dei Comitati di quartiere per verificare se è possibile far partire anche in città un progetto “Social Street”: termine che, tradotto dall’inglese, vuol dire “strada sociale”.



Il termine è inglese, ma la trovata è Made in Italy e prende le mosse da un’arteria di Bologna (via Fondazza) dove - circa un anno fa - i residenti si sono coalizzati, mettendo in pratica iniziative ed eventi per migliorare la loro strada e favorire rapporti di buon vicinato. Ne è nato un vero e proprio format (riassunto nella pagina web www.socialstreet.it) che oggi sta spopolando.



“Fermo restando che è dovere dell’ente municipale mantenere il decoro urbano, per il quale i cittadini pagano le tasse, credo che favorire un’iniziativa simile serva soprattutto a rafforzare il senso d’appartenenza ad una comunità” afferma l’assessore Sorge sottolineando che il Comune farà la sua parte per sostenere le persone che volessero dare il via a quest’esperienza. Ma è logico che la spinta iniziale deve partire dal basso per cui si chiameranno in causa i quartieri. Certo è che non si parte proprio da zero.



Il senso civico di qualche sambenedettese si è già materializzato autonomamente, sanando situazioni di degrado. Recentemente, ad esempio, in via Mazzocchi un cittadino ha ridato vita a due aiuole pubbliche abbandonate, piantando personalmente fiori, cactus e altre piantine. La Sorge mette poi in evidenza che “Social Street” potrebbe anche fornire risposte contro la movida molesta.



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