La famiglia di Sarchiè
"Pene esemplari ai killer"

La famiglia di Sarchiè "Pene esemplari ai killer"
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Giovedì 28 Agosto 2014, 17:07 - Ultimo aggiornamento: 29 Agosto, 05:47

SAN BENEDETTO - "Vogliamo giustizia e che sia esemplare, con pene certe, anche se poi sar quella divina la pena peggiore per chi ha ucciso mio padre".

Jennifer Sarchiè è tornata oggi a chiedere chiedere giustizia per il brutale assassinio del padre Pietro, il commerciante ambulante di pesce di San Benedetto scomparso nel Maceratese il 18 giugno scorso e ritrovato morto, con un colpo di pistola alla nuca e semicarbonizzato, il 5 luglio.

La giovane ha tenuto oggi con gli altri familiari una conferenza stampa nel Comune di San Benedetto del Tronto, dove ha annunciato una fiaccolata per sabato alle 21 con il sostegno dell'amministrazione comunale. L'iniziativa segue quelle analoghe svolte a Pioraco, Fiuminata, Visso dove forte è stata l'adesione della gente. "Vogliamo che gli assassini sappiano che non avranno più pace, che io e la mia famiglia faremo di tutto per scoprire la verità e perchè chi ha commesso questa atrocità paghi con la giustizia terrena, prima ancora che con quella divina che sarà certamente peggiore", ha detto Jennifer. "Abbiamo organizzato questa fiaccolata per chiedere in maniera forte e chiara giustizia", ha spiegato il sindaco Giovanni Gaspari.

Per l'omicidio e l'occultamento del cadavere di Sarchiè sono indagati a piede libero dalla Procura di Macerata il commerciante ambulante Giuseppe Farina e il figlio Salvatore, originari di Catania; i coniugi Domenico Torrisi e Maria Ansaldi, accusati di favoreggiamento perchè nella loro abitazione a Castelraimondo è stato rinvenuto un oggetto appartenente alla vittima, e Santo Seminara, indagato per favoreggiamento e occultamento di cadavere.

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