Polizia municipale
con gli sfollagente

SAN BENEDETTO - Sicurezza in citt�, si torna a parlare della possibilit� di ampliare l’equipaggiamento della polizia municipale e il comandante Pietro D’Angeli apre ai cosiddetti sfollagente: “Che si chiamino distanziatori, manganelli o in altri modi, la sostanza è la stessa. A mio avviso in alcuni frangenti potrebbero esserci utili”. Ronde notturne e azioni di contrasto all’abusivismo commerciale sono due ambiti del lavoro dei vigili nei quali, secondo D’Angeli, un ulteriore dispositivo di protezione per sé e per gli altri potrebbe far comodo all’agente di turno. “Non sono per un utilizzo generalizzato - rimarca ancora il numero uno della municipale - ad esempio: gli agenti impegnati nei normali controlli alla viabilità non hanno bisogno di ulteriori dispositivi”.



Insomma, lo sfollagente andrebbe limitato ai servizi più rischiosi. Non a caso, ripercorrendo le cronache delle ultime estati ci si imbatte in agenti feriti a seguito dei parapiglia scoppiati durante i blitz anti-abusivismo: vere e proprie risse fronteggiate praticamente e mani nude. I presupposti di questa nuova discussione sono fondamentalmente tre: D’Angeli ha annunciato che i suoi agenti parteciperanno ad un training formativo per apprendere le tecniche d’arresto; l’associazione World Sporting Academy ha invitato i vigili ad un corso gratuito d’autodifesa, proposta che passerà al vaglio del comando di piazza Battisti; attualmente gli agenti hanno in dotazione due strumenti di autodifesa e di contenzione fisica, ossia manette e spray urticante: apparecchi che spiccano sui cinturoni dei vigili da poco più di un anno, quando il Comune acquistò 50 spray e 60 manette per una spesa di 6.400 euro. Queste sono le premesse per una domanda che si pongono in molti: si può fare di più per aumentare la sicurezza dei vigili e, conseguentemente, dell’intera città? Il dibattito va avanti da tempo.