San Benedetto, Forestale in Comune
per i pini abbattuti in centro

San Benedetto, Forestale in Comune per i pini abbattuti in centro
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Sabato 4 Luglio 2015, 19:55 - Ultimo aggiornamento: 8 Luglio, 09:56
SAN BENEDETTO - Gli uomini della Guardia Forestale sono andati in Comune per i pini di via Moretti. Compito degli uomini in divisa è stato quello di verificare se l'operazione sia stata effettuato seguendo tutte le procedure in base alla legge regionale numero 6 dell’anno 2005 che dà loro il compito solo di poter verificare l'iter avendo il provvedimento eliminato l'autorizzazione preventiva da parte della stessa Forestale.

Sembra allora che per i 6 pini abbattuti tutto si sia svolto correttamente: esiste una dichiarazione che motiva l’abbattimento per questioni di “pubblica utilità” (e la legge consente addirittura di superare i vincoli per le specie protette con questa dicitura ndr) e c’è la relazione di un tecnico esterno che ha valutato la stabilità delle piante. La pratica poi appare blindata perché presenta l’impegno a piantumare il doppio degli alberi abbattuti.

Intanto, però, si leva la protesta del circolo locale di Legambiente

In una nota il presidente Sisto Bruni scriche che "pur valutando tutte le motivazioni addotte dall’amministrazione comunale" il cirolo "si dissocia dalla decisione" e spiega che "con una frequente e accurata manutenzione si può mettere in sicurezza qualunque albero situato a ridosso delle strade e nel centro delle città evitando così il ricorso all’abbattimento". Il circolo ha infine convocato per martedì una riunione urgente del direttivo.

Ma la protesta scende anche sul piano politico. Il coordinamento di Forza Italia attacca duramente la giunta.

“Stanno snaturando il volto di San Benedetto, luoghi del cuore violentati da chi non ha cuore” dice Alessandro Capriotti che aggiunge ricvolto agli amministratori: "Almeno per il futuro risparmiate alla città lezioni sulla natura e sull’ambiente e magari pensate anche ad un nuovo logo politico-amministrativo rappresentato magari da Attila”.
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