Manovre da top gun prima dell’esplosione
​Trovata una delle scatole nere

Manovre da top gun prima dell’esplosione ​Trovata una delle scatole nere
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Giovedì 21 Agosto 2014, 07:58 - Ultimo aggiornamento: 22 Agosto, 10:21

ASCOLI - Una delle scatole nere dei due Tornado precipitati sulle colline di Ascoli dopo essersi scontrati in volo stata ritrovata da una delle squadre miste che stanno battendo la zona. La scatola nera dovrebbe essere stata localizzata tra altri componenti dei relitti, tra Tronzano e Casamurana. La scatola nera, un contenitore di colore arancione grande come una scatola da scarpe, è stata posta sotto sequestro dalla polizia e dovrà ora essere sottoposta a una serie di accertamenti tecnici. Intanto si è aggiunta anche l'ipotesi di omicidio colposo nel fascicolo aperto dalla Procura di Ascoli Piceno per disastro aereo colposo in relazione allo scontro tra i due Tornado. Un atto dovuto, secondo il procuratore di Ascoli Michele Renzo, dopo il ritrovamento ieri dei resti di due piloti nelle colline tra Ascoli, Venarotta e Roccafluvione

Le ricerche condotte senza su una superficie di circa 50 ettari fra i Comuni di Ascoli, Venarotta e Roccafluvione, hanno permesso di ritrovare i resti dei corpi martoriati e semicarbonizzati di due uomini, a circa 800 metri l'uno dall'altro, il che fa ipotizzare che si tratti dei membri dello stesso equipaggio: il pilota, cioè l'addetto alla guida del velivolo, e il navigatore, che si occupa del funzionamento generale dell'apparecchio più che della rotta.

Ma al momento non c'è nessuna identificazione ufficiale. I quattro militari in volo, partiti dalla base di Ghedi (Brescia) erano il capitano pilota Alessandro Dotto e il capitano navigatore Giuseppe Palminteri sul primo velivolo, sul secondo il capitano pilota Mariangela Valentini e il capitano navigatore Paolo Piero Franzese. La zona di Ascoli, da loro sorvolata, spiegano fonti dell'Aeronautica, fa parte di un'aerovia, una rotta da percorrere per arrivare al luogo dell'addestramento in vista di una esercitazione Nato in programma per il prossimo autunno. Ma su quella strada dell'aria, non si sa per quali cause, i due velivoli hanno avuto un impatto «ortogonale» (erano cioè perpendicolari tra loro), come documenta il filmato di un videoamatore acquisito dall'Aeronautica, che ora ricostruirà la possibile traiettoria dei frammenti degli aerei e forse dei seggiolini dei piloti. I rottami, caduti in un'area molto vasta, sono quasi tutti di piccole dimensioni - il più grande, una tanica schiacciata, misura circa due metri - e si sono sparsi fra tre colline: oltre a parti di aereo, sono stati trovati documenti di navigazione, bloc notes con appunti, un badge in plastica liquefatto, un pezzo di seggiolino o di pilotaggio e carte di navigazione.

Quanto alla dinamica dell'incidente, le testimonianze variano. C'è chi parla di una collisione in volo, chi di un aereo esploso e di un altro, integro, che lo ha sorvolato a bassa quota, infilandosi sotto i fili elettrici per schiantarsi sul fianco della collina. Tra le ipotesi, l'avaria o l'errore umano. Secondo l'Aeronautica militare non risultano violazioni alle norme della navigazione aerea e i piani di volo sarebbero stati rispettati. Il ministro della Difesa Roberta Pinotti parla di aerei efficienti, ribadendo che le missioni addestrative sono «in regola con le norme». Ma da varie parti politiche, dal Pd, a Sel a M5S, si levano richieste di chiarimenti. I chiarimenti tecnici dovrà darli una commissione istituita dall' Ispettorato alla sicurezza del volo, mentre la Procura di Ascoli sottolinea ancora una volta la sua competenza sulla vicenda, aprendo un fascicolo per disastro colposo. L'Aeronautica militare mette in campo un suo contingente di esperti e mezzi aerei dotato di visori notturni. Il Capo di Stato Maggiore dell'Aeronautica Militare, Generale di squadra aerea Pasquale Preziosa, ha partecipato oggi ad una riunione presso la Prefettura di Ascoli Piceno. Il sostituto Umberto Monti, che coordina l'inchiesta insieme al procuratore Michele Renzo, ha partecipato ad una riunione operativa e ha insistito che le squadre di ricerca debbono essere miste, composte dalle varie amministrazioni dello Stato, dai vigili del fuoco, che coordinano tutta l'attività, ai carabinieri, alla polizia, alla guardia di Finanza, fino al Cfs, in tutto una novantina di uomini, più 70 del Soccorso Alpino. Le ricerche sono andate avanti tutta la notte, un gesto dovuto secondo alcuni osservatori, anche se la speranza di ritrovare qualcuno in vita appare davvero flebile.

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