Jet caduti, trovati i resti dei militari
Le ricerche proseguono nella notte

Jet caduti, trovati i resti dei militari Le ricerche proseguono nella notte
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Mercoledì 20 Agosto 2014, 07:17 - Ultimo aggiornamento: 21 Agosto, 08:05

ASCOLI - Trovati i resti carbonizzati dei militari di equipaggio dei due Tornado che si sono scontrati in volo e poi precipitati nelle Marche. Dopo un'altalena di indiscrezioni sul numero dei corpi ritrovati in serata è arrivata la comunicazione ufficiale: i corpi ritrovati sono due. Almeno da quanto è stato possibile ricomporre con i resti recuperati su quel crinale dei Monti della Laga su cui sono piombati i due jet militari dopo lo scontro in volo. Impossibile anche dare un nome ai cadaveri. Trovati anche due caschi e un seggiolino non armato, ovvero non pronto per essere eiettato.

L'Aeronautica militare confermando il ritrovamento ha affermato: "Erano piloti esperti, erano capitani".

Secondo alcuni soccorritori un cadavere aveva i piedi piccoli e le unghie avevano lo smalto. Segno che potrebbe ricondurre al capitano Mariangela Valentini. Ma i corpi, portati all'obitorio di Ascoli, non sono stati ancora identificati.

L'impatto fra i due caccia è stato ortogonale, in pratica i due aerei si sono scontrati perpendicolarmente, mentre percorrevano una delle aerovie a disposizione per raggiungere il luogo di un'esercitazione. La commissione dell'Ispettorato sicurezza al volo è al lavoro per accertare le cause dell'incidente. Intanto sono arrivati a Ghedi i parenti dei quattro dell'equipaggio, sono atterrati all'aeroporto civile di Montichiari e accompagnati da due militari sono stati trasferiti all'interno della base militare di Ghedi.

A bordo dei due caccia: sul primo velivolo, il capitano pilota Alessandro Dotto, di Ivrea, e il capitano navigatore Giuseppe Palminteri di Palermo; sul secondo velivolo, il capitano pilota Mariangela Valentini, di Borgomanero, in provincia di Novara e il capitano navigatore Paolo Piero Franzese, di Benevento.

Nella zona di Casamurana ieri sembrava che fosse stato trovato un paracadute arancione, ma la notizia non è stata confermata. Si sarebbe trattato solo dei resti di un salvagente.

Le ricerche dei resti dei piloti proseguiranno anche nella notte. Lo ha annunciato il comandante provinciale dei Vigili del Fuoco di Ascoli Piceno Achille Cipriani, al termine di un vertice presso la Prefettura. «La zona di ricerca - ha spiegato - si estende su 46 ettari tra le frazioni di Casamurana, Poggio Anzù e Tronzano, tra i Comuni di Ascoli Piceno, Venarotta e Roccafluvione». Al momento sono 91 le unità appartenenti a varie amministrazioni dello Stato che partecipano alle perlustrazioni: 35 vigili del fuoco (di cui del nucleo Saf, Soccorso Alpino Fluviale, nucleo specializzato negli interventi in zone impervie), 21 unità del Corpo Forestale dello Stato, 3 unità e due cani della Polizia di Stato, 30 carabinieri, 4 unità Saf della Guardia di Finanza venute dall'Abruzzo, più 50-70 esperti del Corpo Nazionale Soccorso Alpino. Ci sono inoltre una cinquantina di militari dell'Aereonautica, che parteciperanno alla battuta di questa notte anche con mezzi aerei dotati di visori notturni. Secondo Cipriani, per questa sera è previsto un nuovo briefing delle squadre di soccorso, da domani comincerà un'operazione imponente di perlustrazione palmo a palmo del territorio con 160 persone. I Vigili del fuoco coordinano le operazioni con una stazione di comando avanzato in località Poggio Anzù.

L'incidente nel primo pomeriggio di ieri quando due Tornado dell'Aeronautica militare si sono scontrati. I due velivoli, appartenenti al 6 Stormo, si erano levati in volo dalla base militare di Ghedi (Brescia) per una missione di addestramento in vista di un'esercitazione Nato in autunno e sarebbero dovuti tornare alla base in serata.

Vari testimoni raccontano di avere notato i due aerei, provenienti da direzioni diverse toccarsi e prendere fuoco, per poi precipitare, spargendo detriti infuocati in un'area distribuita fra tre Comuni. Che poteva essere una catastrofe lo si era capito fin da subito, ma solo oggi, nel capillare lavoro di ricerca dei corpi, si è compreso appieno il pericolo corso dai civili. Numerose parti dei due caccia, infatti, sono cadute a ridosso di abitazioni, una ha distrutto un'auto. Per fortuna la zona non è densamente popolata, e anche le case sono sparse, ma l'esplosione ha fatto ricadere i pezzi di aereo in un'area molto vasta anche vicino ai centri abitati.

Mobilitati i vigili del fuoco, il Corpo Forestale dello Stato, la protezione civile, la polizia e i carabinieri. Ma se l'impatto fosse avvenuto pochi secondi prima o pochi secondi dopo - fa notare il sindaco di Ascoli Piceno Guido Castelli -, se i resti degli aerei fossero caduti sulle frazioni o sulle linee elettriche ad alta tensione sarebbe stata «un'apocalisse».

Per questo il deputato del Pd Dario Ginefra chiede di fare «immediata chiarezza sulla presunta esercitazione in corso al momento dell'incidente». E «auspicata l'incolumità dei militari coinvolti e di eventuali civili» l'esponente del Pd sollecita l'accertamento «immediatamente di ogni eventuale responsabilità. Sono certo che il ministro Pinotti sarà la prima a voler chiarire l'accaduto e a voler spiegare perché, se confermate le voci dell'esercitazione, questa sarebbe avvenuta in prossimità di aree abitate e non sul vicino mare Adriatico».

Polemiche assurde «in un momento in cui ci sono quattro militari dispersi» replica il sottosegretario alla Difesa Domenico Rossi, che definisce «davvero strumentale» la richiesta di Ginefra.

Già nel pomeriggio di ieri l’Aeronautica Militare ha inviato sul luogo dell’incidente un team di esperti della Sicurezza del Volo per i primi rilievi, dando di fatto il via all’inchiesta attraverso la quale una Commissione tecnica della Forza Armata dovrà fare luce sulle dinamiche dell'incidente.

"Oggi - dice infine una nota - il Capo di Stato Maggiore dell'Aeronautica Militare, generale Pasquale Preziosa, si recherà sul luogo dell'incidente. La priorità per la forza armata è il recupero degli equipaggi dispersi. L'Aeronautica vuole fare luce sulle dinamiche che hanno causato l'incidente".

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