Il mutuo del Grottammare calcio
se lo accolla il Comune

Il mutuo del Grottammare calcio se lo accolla il Comune
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Sabato 20 Dicembre 2014, 20:48 - Ultimo aggiornamento: 21 Dicembre, 11:22
GROTTAMMARE - Stadio Pirani, no al Comune nelle vesti di garante per il mutuo del Grottammare Calcio.



Il capogruppo e consigliere del Pdl Lorenzo Vesperini, prede le distanze dalla delibera di consiglio riguardante il possibile accollo del mutuo del Pirani al Comune.



"Analizzando i punti espressi nel documento proposto al consiglio comunale - spiega Vesperini - trovo diverse incongruenze usate a giustificare e garantire un contributo di 50 mila euro annui, per 20 anni, oltre al possibile accollo del mutuo da 290 mila euro". In base all'art.22 previsto nella convenzione stipulata tra le parti, Comune e società, si prevede infatti, in caso di fallimento, grave violazione di legge o scioglimento, l'esborso da parte dell'ente a carico.



"Questo documento prevede di dare al sindaco e ai suoi assessori pieno mandato a decidere l'indirizzo - spiega Vesperini -, affinché vengano annullati gli atti di gara precedentemente svolti inserendo un nuovo bando con la clausola di accollo del mutuo e la garanzia del Comune. Durante l'ultimo consiglio (17 dicembre - ndr), ho denunciato l'alto esborso da parte dell'ente di 50 mila euro, che sarebbe la garanzia celata dietro cui il comune garantirebbe, in caso di inadempienza, il pagamento del mutuo alla società sportiva. Ma togliendo così ulteriori risorse a danno della città".



Secondo Vesperini, attualmente il sindaco non ha nessun interesse ad analizzare i bilanci del Grottammare Calcio, sia passati che futuri, per determinarne l'eventuale sana gestione prima di accettare questa normativa del mutuo.



"Ricapitolando il Comune, ignorando la situazione economica, elargisce un cospicuo contributo e si fa anche garante del mutuo sollevando da ogni garanzia debitoria la società Grottammare Calcio, decretando alla stessa piena autonomia e zero responsabilità sulla gestione passiva che, in caso di fallimento, si dovrà pagare con i soldi della cittadinanza".



Per Vesperini è inaccettabile tale atteggiamento nella gestione di soldi pubblici che va a tutela e salvaguardia di una società a responsabilità limitata, "aggravando sempre più la collettività e l'ente che già - spiega -, trovandosi in deficit di risorse utili a soddisfare i servizi alla città, va a sostenere una società non mutuabile in cerca di garanzie.



Visto il momento e la congiuntura economica in cui riversa l'ente, trovo tale indirizzo sconsiderato, irresponsabile ed inaccettabile nei confronti di tutte quelle famiglie che, trovandosi a pagare una scelta amministrativa mai richiesta e condivisa, la ritiene spesa folle e inutile".




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