Badante scomparsa, giallo risolto
Uccisa da un’auto pirata

Badante scomparsa, giallo risolto Uccisa da un’auto pirata
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Sabato 7 Dicembre 2013, 19:49 - Ultimo aggiornamento: 8 Dicembre, 08:51

ASCOLI - Non stata uccisa per una ritorsione legata a liti per questioni di lavoro, ma lo scenario che si aperto per spiegare la scomparsa, e la morte ormai certa, di Jadwiga Stanczyk, la badante polacca di 53 anni svanita nel nulla domenica scorsa ad Ascoli, non meno inquietante. La donna sarebbe stata travolta da un'auto pirata condotta da un 58enne ascolano, con problemi di alcolismo, che poi, preso dal panico, l'avrebbe gettata dal ponte di San Filippo nel fiume Tronto. Solo quando sarà recuperato il corpo di 'Maria’, così si faceva chiamare in Italia, sarà possibile capire le cause della morte e soprattutto se fosse ancora viva quando l'uomo si è disfatto di lei.

Al 58enne, su cui gravano le accuse di omicidio colposo (volontario se si accertasse che la donna non è morta nell' impatto con l'auto), omissione di soccorso e occultamento di cadavere o soppressione qualora il corpo non venisse ritrovato, la Procura e la squadra mobile di Ascoli sono arrivati dopo la segnalazione di un'auto che presentava tracce di sangue. A notarlo e a denunciare il fatto alla polizia potrebbe essere stato il carrozziere al quale l'uomo, lunedì o martedì, avrebbe portato l'auto per farla riparare. Maria sarebbe stata investita intorno alle 6 di domenica 1 dicembre, mentre attraversava il ponte per dirigersi a casa dell'anziano che assisteva nel quartiere di Monticelli.

L'indagato sarebbe stato inquadrato all'alba di domenica dalle telecamere di sicurezza di vari sportelli bancari nel quartiere di Porta Maggiore mentre in auto, probabilmente dopo aver trascorso la notte fuori, si dirigeva proprio nella zona che porta al ponte.

Già da ieri si parlava di un possibile investimento, ma si pensava non a un fatto accidentale bensì volontario, maturato nell'ambito di contrasti lavorativi tra la Stanczyk, che faceva anche pulizie in una palestra, una collega anche lei polacca e un italiano che frequentava quest'ultima. Oggi il quadro si è chiarito e, se venisse confermato, allora si tratterebbe di una tragica fatalità aggravata però dalla condotta dolosa dell'uomo finito nel mirino degli investigatori. Le ricerche di Maria, riprese questa mattina, si sono di nuovo interrotte con il calare della sera.

Anche oggi si sono concentrate sul tratto del fiume Tronto all'altezza del ponte, scandagliato dai sommozzatori dei vigili del fuoco in particolare in 5-6 punti dove ci sono delle anse che potrebbero aver trattenuto il corpo nonostante l'ondata di piena di lunedì scorso e nei giorni successivi. Se il cadavere non dovesse essere recuperato da qui a lunedì, martedì è previsto un intervento massiccio con numerosi uomini e mezzi, cani specializzati nella ricerca di persone scomparse e l'elicottero della polizia.

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