Ascoli, strade vietate a disabili
e mamme con le carrozzine. E' polemica

ASCOLI - ​Grandi difficoltà per i disabili nel centro della città. Alcuni lavori in corso hanno reso impraticabile l'accesso e il percorso di alcune strade, creando enormi disagi non solo a chi è costretto a muoversi in sedia a rotelle, ma anche a coloro che si muovono poco liberamente, come mamme con passeggini e carrozzine, persone in biciclette.

Il caso più eclatante è registrato attualmente in via San Giuliano, nella strada vicina al Polo di Sant'Agostino che congiungerebbe corso Mazzini con via Dino Angelini, all'altezza della scalinata dell'Annunziata. Coniugare con il condizionale è obbligatorio, perché non tutti appunto riescono ad arrivare dall’altra parte della via in oggetto, a causa di un cantiere di lavori posto a metà percorso che ostruisce quasi completamente il passaggio a chi vi transita.



“Ma chi ha autorizzato certi scempi? Trattandosi di accesso pubblico sarebbe obbligatorio lasciare uno spazio sufficiente per i passanti o almeno delle segnalazioni all’inizio della strada" si è lamentato Gennaro Rea, turista campano in visita ad Ascoli che, alla guida di un passeggino con sua figlia Nunzia, è dovuto tornare indietro a causa delle strettissime dimensioni del varco.

“Sono tre mesi che questa struttura ostruisce il passaggio di chiunque: noi con la bicicletta non possiamo passare qui uscendo di casa e dobbiamo fare il giro dall'altra parte" si sono lamentati i residenti della zona. Non migliore è la sorte di chi, alla guida di una sedia a rotelle, ha la sventura di transitare in via Vidacilio, per potersi recarsi verso Campo Parignano.



Dopo il rifacimento del manto stradale dell'arteria in questione, all’altezza dell'incrocio con via Trieste, è stato lasciato un eccessivo e improvviso dislivello del pavimento, tra quello che è il risultato dal recente ripristino e quello appartenente alla vecchia strada Due giorni fa,un anziano disabile di passaggio non ha visto il gradino e ha rischiato di cadere rovinosamente.

“E' la solita storia, quella che porta il prossimo a non avere mai rispetto nei confronti di chi ha più difficoltà di altri" sottolinea Roberto Zazzetti della associazione "La Meridiana".