Precedenza non rispettata
​scatena una furibonda rissa

Precedenza non rispettata ​scatena una furibonda rissa
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Venerdì 30 Gennaio 2015, 19:45 - Ultimo aggiornamento: 28 Febbraio, 18:41
ASCOLI - Un litigio banale finito in rissa fra cinque ascolani che ora dovranno rispondere del comportamento tenuto nella circostanza davanti al giudice Marco Bartoli nel processo che si aprirà l'8 giugno. Il giudice per le udienze preliminari, Rita De Angelis, ha rinviato a giudizio quattro dei partecipanti, tutti residenti ad Ascoli, mentre per una donna cinquantenne, anche lei ascolana, il giudice si è dichiarato incompetente rimettendo gli atti al giudice di pace. Nella serata del 25 luglio 2011 M. C., al tempo trentanovenne, si trovava alla guida della sua Bmw. Stava percorrendo una strada cittadina a velocità sostenuta. Tre ragazzi stavano attraversando sulle strisce pedonali e rischiarono di essere investiti dalla potente auto tedesca in quanto il conducente non dette loro la precedenza. I pedoni protestarono per tale comportamento. A quel punto M. C. abbassò il finestrino rivolgendo loro frasi offensive. Non soddisfatto, invertì il senso di marcia, scese dall'auto ed aggredì i tre con spintoni e testate. Poi afferrò un mazzo di chiavi, lo infilò fra le sue dita per usarlo come tirapugni. Ad avere la peggio fu M. B. costretto a ricorrere alle cure dei sanitari del pronto soccorso dell'ospedale Mazzoni. Gli venne suturata una profonda ferita al fianco oltre a riportare altre lesioni giudicate guaribili dai 20 ai 40 giorni. Sembrava fosse finita lì. Invece, i tre pedoni presero ad insultare pesantemente M. C. il quale, invece di andar via, scese dall'auto ingaggiando una nuova rissa. Vista la situazione M. C. risalì in auto e si allontanò. Mentre stava parcheggiando l'auto ssotto casa sua, arrivarono all'improvviso due degli aggrediti che dopo averlo afferrato lo tirarono fuori dalla Bmw colpendolo ripetutamente con calci e pugni causandogli lesioni guaribili in oltre 40 giorni. M. C. venne colpito al volto con il tirapugni e, tra le diverse lesioni riportate, anche la deformazione permanente del viso.
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