Crac Ascoli, tante sorprese
fra i creditori della società

Crac Ascoli, tante sorprese fra i creditori della società
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Martedì 15 Aprile 2014, 16:42 - Ultimo aggiornamento: 16 Aprile, 15:57
Ascoli - Tante sorprese all'udienza al tribunale di Ascoli sull'esame dello stato passivo dell'Ascoli calcio dopo il fallimento della societ bianconera. Non sono comunque mancate le sorprese neanche nell’udienza. E’ stata accolta, per esempio, la omanda di credito proprio di Roberto Benigni, roprietario alla Sopren, la cassaforte di famiglia, del 92% delle quote proprio dell’Ascoli calcio 1898. L’ex patron bianconero, infatti effettuò un finanziamento soci, ovvero pagò di tasca di propria circa un milione e duecentomila euro per iscrivere la squadra al campionato allontanando, seppure provvisoriamente, lo spettro del fallimento che si è purtroppo materializzato a dicembre scorso. Oltre al... creditore Roberto Benigni è stata accolta anche la domanda del genero, Guido Manocchio. Il commercialista rivendica un credito di poche migliaia di euro per alcuni servizi resi al club bianconero come professionista. Nel lungo elenco dei creditori compare anche Gianfranco D’Angelo, tuttofare di Benigni. Accolta anche l’esorbitante richiesta di Equitalia: ben undici milioni di euro! Hanno presentato domanda in tribunale anche diversi avvocati. Complessivamente il debito dell’Ascoli calcio 1898 ammonta a ventidue milioni di euro. I curatori fallimentari sono riusciti a racimolare poco più di un milione, frutto della cessione del titolo aziendale a Bellini, delle sponsorizzazioni e degli incassi. Dichiarate inammissibili le domande dei creditori, gli ex bianconeri Micolucci e Pederzoli coinvolti nell'inchiesta sul calcio scommesse.
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