Volevano sfregiare ​il giudice con l'acido
Intercettazione choc di un capo clan

Volevano sfregiare ​il giudice con l'acido Intercettazione choc di un capo clan
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Sabato 28 Marzo 2015, 19:08 - Ultimo aggiornamento: 30 Marzo, 21:27
ASCOLI - "Giudice troppo severo bisogna punirlo gettandogli dell'acido in faccia". Questo il contenuto di una intercettazione telefonica che riguarda la vicenda che vede coinvolto il Gip del tribunale di Ascoli, Giuliana Filippello, minacciata da un “clan” criminale composto da nigeriani. La minaccia è stata ritenuta dagli organi giudiziari superiori della Procura di Piazzale Clodio, di estrema gravità per cui, oltre alla scorta, al magistrato è stata assegnata per i suoi quotidiani spostamenti un’auto blindata. Ieri mattina da Roma sono giunte nel parcheggio del tribunale due auto: quella assegnata alla Filippello, una potente berlina, e l’altra, una Punto, con la quale i due autisti sono poi rientrati nella loro sede romana. Successivamente il mezzo è stato preso in carico dalla Questura ascolana che lo utilizzerà per garantire alla Filippello ed anche agli stessi uomini della scorta massima sicurezza. In casi del genere le precauzioni non sono mai troppe e nello specifico ci si trova al cospetto di criminali disposti a tutto pur di spazzare via qualsiasi ostacolo che si frapponga alle loro illecite attività. Uno dei capi di un “clan”, composto esclusivamente da extracomunitari provenienti dal Nord Africa, era stato arrestato con l’accusa di aver messo su un vasto giro di spaccio di droga, merce che in gran parte riusciva a far venire dal suo Paese d’origine. La Filippello aveva convalidato il suo arresto decidendo che il nigeriano doveva restare in carcere. Successivamente aveva dato parere negativo alla richiesta dell’avvocato del detenuto di rendere meno afflittiva la pena concedendogli gli arresti domiciliari. La decisione del magistrato, però, è stata accolta molto male. In una delle intercettazioni telefoniche fatte dalla Questura il capo clan nel corso di una telefonata dice ad un suo affiliato che la Filippello si è dimostrata eccessivamente severa nei suoi confronti per cui merita di subire una dura punizione.

Intanto la Procura di Ascoli ha trasmesso per competenza alla Procura del L’Aquila un fascicolo relativo alle minacce di cui è stata oggetto il giudice del tribunale Giuliana Filippello, da qualche giorno protetta da una scorta di agenti di polizia attribuitale dal Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza.

Fino a qualche anno fa Giuliana Filippello, 52 anni, svolgeva principalmente la sua attività presso il tribunale di San Benedetto.

Dopo la chiusura della struttura, poi, è stata trasferita al tribunale di Ascoli. Prima come giudice togato. Successivamente, quando l'allora Gip Carlo Calvaresi è stato promosso presidente di sezione, lasciando vacante il posto, Giuliana Filippello ha ricoperto l’incarico di giudice per le indagini preliminari. Nei quasi tre anni che svolge il suo ufficio, Giuliana Filippello ha sempre dimostrato di essere un magistrato competente ed equilibrato.

Che abbia potuto prendere delle decisioni severe nei confronti di pericolosi criminali non costituisce certo un demerito anzi, impreziosisce il suo modo di interpretare la giustizia nei confronti di coloro che non meritano di essere trattati con i guanti bianchi per la gravità dei reati commessi. Così come è da sottolineare che in altre circostanze ha valutato con umanità e comprensione certe situazioni delicate.
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