Il vescovo fa visita
ai dipendenti della Coalac

Il vescovo fa visita ai dipendenti della Coalac
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Mercoledì 30 Luglio 2014, 19:44 - Ultimo aggiornamento: 4 Agosto, 09:56
ASCOLI - “La mia presenza tra voi quella di un padre. La mia non vuole essere una visita solo formale, voglio che sia il pi concreta possibile. Voglio che sappiate che il vescovo con voi” Anche monsignor Giovanni D’Ercole ha voluto portare il suo sostegno ai dipendenti dello stabilimento ex Coalac. Dunque, non solo la politica ha mostrato in questa vertenza il suo volto più umano e concreto, rifuggendo da strategie di posizione, anche la diocesi di Ascoli, attraverso le parole del suo vescovo, ha voluto essere accanto a questo grido di dolore che si leva dal territorio. Monsignor D’Ercole lo ha fatto così, senza grandi proclami, in uno dei tanti pomeriggi che scorrono lenti al presidio a cui i dipendenti hanno dato vita il 10 giugno, quando la Cooperlat ha annunciato la definitiva chiusura dello stabilimento di Marino del Tronto. “Vi lascio il mio recapito, affinché in qualunque momento, possiate mettervi in contatto con me e qualunque cosa riteniate opportuno che io possa fare, la farò”. Monsignor D’Ercole porta le parole della speranza al presidio, ma porta anche il messaggio di Dio che “non abbandona chi fa sforzi”. E insieme a tutti i lavoratori della centrale del latte recita una Ave Maria. Ma il vescovo porta anche la concretezza: “Sono disposto a scrivere se necessario, come vescovo di questa diocesi condivido questa difesa del territorio”. Un pragmatismo che rivela sin dal suo arrivo allo stabilimento ex Coalac, quando subito nel dialogo intercorso con i dipendenti e il direttore De Santis, fa domande per avere maggiore chiarezza sull’intera vicenda. Chiede le ipotetiche ragioni che hanno portato la dirigenza ad optare per la chiusura del sito ascolano, chiede a che punto è la trattativa e qual è la posizione delle autorità regionali in merito. Il direttore De Santis, ripercorre le tappe salienti della vicenda mischiando la cronaca al suo sfogo Personale, lasciando trasparire tutta l’amarezza per l’epilogo della vertenza Coalac.
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