Nasce un comitato
​per salvare la Coalac

Nasce un comitato ​per salvare la Coalac
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Sabato 7 Giugno 2014, 19:31 - Ultimo aggiornamento: 9 Giugno, 12:11
ASCOLI - E’ gi stata avviata la costituzione di un Comitato Difesa Piceno che tra le finalit si propone quella di aprire una vera e propria vertenza territoriale per Ascoli. "È ora di reagire", commenta Amedeo Ciccanti a tutte le penalizzazioni che ha dovuto subire il Piceno. La Coalac è un caso emblematico, ma l'ex parlamentare dell’Udc mette dentro al contenitore la questione occupazionale, la sanità, i trasporti. "Il Piceno deve acquistare un ruolo che sia almeno paritario nel panorama regionale". Quanto alla Coalac, non ci si può permettere un fallimento: "Questa è l'unica vertenza che si gioca ad Ancona". Ciccanti ribadisce che Cooperlat non ha presentato alcun piano industriale atto a giustificare la decisione presa. Decisione che l'ex onorevole ritiene ingiustificata dai conti: "Il sito ascolano presenta un attivo che va dai 2,5 ai 3,5 milioni di euro. Quando hanno proiettato i dati contabili il sindaco Castelli ha smontato ogni loro tesi circa il presunto deficit della nostra Centrale del latte". Conoscere la contabilità analitica diventa però step imprescindibile per poter trovare un acquirente per la Coalac, ma nel braccio di ferro, Cooperlat mostra i muscoli e la nega. "Vogliamo capire se Cooperlat deve diventare piattaforma di vendita del latte lombardo, perché allora cambia la mission per cui è nata e cioè dare vita a un polo del latte marchigiano". Perché se è vero che il latte fresco non è il core business di Cooperlat, è innegabile che il prodotto conferisca prestigio all'intero settore. E dal Comitato difesa Piceno partirà in queste ore una forte azione di critica nei confronti di Confcooperative Marche, Confagricoltura e Cgil regionale con tanto di manifesti affissi nell'intera regione, preludio di una grande manifestazione
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