Lo salva dall'alluvione
​poi lo arresta per droga

Lo salva dall'alluvione ​poi lo arresta per droga
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Mercoledì 16 Aprile 2014, 19:43 - Ultimo aggiornamento: 18 Aprile, 18:17
SENIGALLIA - Salvato dalle acque ma non dalla condanna a un anno per spaccio Leonardo Sorrentino, il 19enne tratto in arresto dallo stesso ispettore capo che la notte del 4 marzo lo aveva soccorso in via del Crocifisso al Vallone, intrappolato nella sua auto. Ironia della sorte ha voluto che il poliziotto facesse parte dell’intervento che ha condotto al suo arresto. Un’operazione che rientra nei servizi di contrasto all’uso di sostanze stupefacenti che ha portato il personale del Commissariato martedì ad arrestare lo studente dell’istituto Corinaldesi, che ha da poco compiuto 19 anni. Nella sua abitazione è stato trovato un involucro, all’interno del quale era contenuta sostanza stupefacente del tipo marijuana per un peso complessivo pari a circa 100 grammi.

Gli agenti del Commissariato sono arrivati a lui dopo una serie di attività di controllo, svolte in prossimità dell’istituto scolastico di via d’Aquino dove Leonardo Sorrentino frequenta l’ultimo anno. Dagli accertamenti è emerso che il giovane frequentava anche vari locali pubblici della zona, accompagnandosi sempre con altri ragazzi. Alla luce degli elementi raccolti quindi, nella giornata di martedì, gli agenti del Commissariato hanno deciso di entrare in azione. Hanno quindi proceduto alla perquisizione del giovane e, successivamente, anche della sua abitazione al Vallone dove vive con i genitori, increduli e sconvolti per l’accaduto. All’interno di un mobile è stato infatti trovato un grosso involucro nel quale è poi risultato essere contenuta marijuana già pronta per essere messa sul mercato del consumo, e risultata avere un peso complessivo di circa 100 grammi, il cui valore commerciale si aggira dunque tra 1000 e 1500 euro. Il ragazzo quindi è stato condotto in Commissariato e, dopo le formalità, è stato dichiarato in stato di arresto.

Ieri mattina si è svolta l'udienza di convalida seguita dal giudizio direttissimo con una condanna, pena sospesa perché incensurato, di 1 anno di reclusione e 4000 euro di multa.
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