Colpita in strada da uno sconosciuto
E' il "Ko game", giovane denunciato

Colpita in strada da uno sconosciuto E' il "Ko game", giovane denunciato
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Mercoledì 16 Luglio 2014, 21:54 - Ultimo aggiornamento: 14 Giugno, 20:00
ANCONA - Una donna di mezz’et stata centrata al volto da un schiaffo mollato da un ragazzo straniero. Scherzi da "Ko game". Colpire il primo sconosciuto che si incontra per strada. Un divertimento rischioso quanto demenziale, quello del “Ko game”, esportato dagli Stati Uniti all’Europa e da un po’ in voga anche in Italia. Persino ad Ancona, se è giusta la ricostruzione che gli investigatori danno di un episodio avvenuto due mesi fa a Torrette, precisamente in via Potenza, dove una donna di mezz’età è stata centrata al volto da un schiaffo mollato da un ragazzo straniero. “Non l’avevano mai visto prima, non c’era alcun motivo di darmi quello schiaffo”, aveva raccontato la donna, incredula e dolorante, ai carabinieri, dopo aver rincorso il giovane che l’aveva picchiata.

Camminava a piedi, a mezzogiorno del 15 maggio scorso, tornando a casa dal lavoro. Gli si parò davanti, almeno a sentire il suo racconto, un ragazzo dai tratti magrebini che con un ceffone la scaraventò a terra, quasi tramortita, sia per il colpo ricevuto che per la sorpresa di quell’aggressione imprevedibile. Fece in tempo a vedere il ragazzo che fuggiva, si rialzò e cercò di raggiungerlo, ma quello correva troppo veloce. La vittima dell’aggressione, un’anconetana di 48 anni, era stata medicata al pronto soccorso e giudicata guaribile in cinque giorni. La sua reazione coraggiosa, con quel tentativo di inseguimento, ha aiutato i carabinieri a risalire al presunto picchiatore, proprio grazie all’identikit fornito dalla donna picchiata. Così nel giro di un paio di mesi i carabinieri sono riusciti a identificare quel ragazzo violento: si trattarebbe di un immigrato di origini tunisine, 24 anni, nato e cresciuto ad Ancona, denunciato a piede libero per il reato di lesioni volontarie. I due non si conoscevano, la donna dice di non averlo mai visto prima, tutte circostanze che hanno portato la Procura a concludere che l’episodio possa essere ricondotto a un’emulazione del “gioco” inventato negli Usa per divertirsi picchiando il primo poveretto che si incrocia su un bus o a bordo di un mezzo pubblico. Una pratica che ultimamente si è diffusa in Italia grazie anche ai filmati che circolano sui social network, perché spesso il “Ko game” viene ripreso con il cellulare da un complice che poi diffonde in rete il video dell’aggressione.



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