"Troppi pericoli in chiesa"
​Aggredito il parroco

La polizia nel vicolo della Mensa di Padre Guido
La polizia nel vicolo della Mensa di Padre Guido
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Mercoledì 28 Maggio 2014, 21:27 - Ultimo aggiornamento: 29 Maggio, 12:40
ANCONA - Non c’ pi religione. O meglio in corso Mazzini non c’ posto dove viverla con serenit d’animo. Parte proprio da qui, in pieno centro, la denuncia della comunità dei fedeli che frequentano la chiesa di San Biagio, per “una gravissima situazione di pericolo durante le funzioni”. Il batticuore è tale da spingerli a prender carta e penna per scrivere uno sfogo che è anche un grido d’aiuto, persino a lanciare un appello al vescovo. Difficile il rapporto di vicinato con la Mensa di Padre Guido, che spesso mostra il rovescio della medaglia che fa brillare i valori della solidarietà e dell’accoglienza di chi non ha da mangiare. “E’ luogo di sosta di clochard, ubriachi e drogati, che senza alcuna remora irrompono nella chiesa chiedendo soldi, recandosi in sacrestia ed assillando continuamente l’unico sacerdote factotum don Mario Recanatini, per ottenere soldi approfittando del suo precario stato di salute e dall’età avanzata”. Ricordano che il sacerdote qualche mese fa è rimasto vittima di un’aggressione nel corso della quale ha subito un pugno al volto che lo ha costretto al ricovero in ospedale per un infarto. I fedeli riferiscono anche di un episodio più recente, risalente a domenica scorsa. “Un gruppo di cinque-sei ubriachi ancor prima che terminasse la funzione del mezzogiorno sono entrati in chiesa e con fare irruente prima hanno chiesto soldi agli astanti, poi terminata la funzione religiosa si sono letteralmente catapultati nella sacrestia per chiederne altri al sacerdote. Questa scena ha provocato un allarme generale che ha costretto alcune persone ad attendere che andassero via per chiudere il portone e salutare in sicurezza il povero frate”.

I fedeli chiedono in questa lettera aperta un intervento delle forze dell’ordine durante gli orari delle funzioni religiose, una più scrupolosa organizzazione da parte del personale della Mensa con giovani volontari che circoscrivano la concentrazione di queste persone spostando anche di qualche minuto l’orario del pranzo prima del termine della Messa delle 12,15”. Poi si rivolgono alla massima autorità religiosa. “E’ vivamente auspicabile che il vescovo provveda all’invio di un altro prelato o sacrestano che affianchi l’operato di don Mario Recanatini” per scongiurare il peggio.

Ai primi di marzo la paura era entrata a San Biagio con l’eco delle urla di un giovane visibilmente alterato. In chiesa si stava svolgendo un incontro di preghiera quando l’ uomo sulla trentina era entrato con il furore di un uragano e berciando pretendeva soldi. Mentre sull’altare l’anziano sacerdote esponeva il Santissimo Sacramento, il giovane che chiedeva l’elemosina colto da un raptus aveva iniziato a scaraventare in terra le sedie, poi aveva spostato il bersaglio del lancio di oggetti che era diventato il religioso. Per fortuna in quel caso era stato solamente sfiorato.
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