La Superfast affonda sei pescherecci
Danni e paura, ecco il bilancio

La Superfast affonda sei pescherecci Danni e paura, ecco il bilancio
4 Minuti di Lettura
Martedì 23 Settembre 2014, 03:11 - Ultimo aggiornamento: 24 Settembre, 10:56

ANCONA - stata una burrasca di eccezionale portata, con venti da nord-est che hanno superato i 50 nodi, i 120 km orari quella che la notte scorsa si abbattuta su Ancona, causando la rottura delle cime di prua del traghetto greco Superfast 11: ruotando verso sinistra, la nave ha travolto alcuni piccoli pescherecci, affondandone sei e danneggiandone un numero ancora imprecisato.

Il comandante in seconda della Capitaneria di porto dorica, il cap. Felice Tedone, fa il bilancio di un evento di dimensioni «impreviste», sovradimensionato rispetto alle previsioni meteo, che non ha avuto conseguenze più gravi solo grazie al lavoro congiunto di tutti gli uomini che operano in porto: «dalla Guardia costiera ai servizi portuali, al personale dei rimorchiatori, ai pescatori»

La Superfast 11, 30.902 tonnellate di stazza lorda, 199 metri di lunghezza per 25, è un 'gigantè che presta servizio lungo la linea Ancona-Bari-Patrasso. Ieri notte era vuota, attraccata alla banchina 17 con il portellone aperto, come di norma, in attesa di imbarcare stamani passeggeri e camion diretti in Grecia. Le raffiche di vento hanno tranciato le cime di destra come un coltello, e la nave - racconta Andrea Morandi, l'agente marittimo della Superfast in Italia - si è spostata verso sinistra, danneggiando il portellone aperto e la prua«, oltre ai pescherecci. Con la luce del sole il disastro è meno grave di quanto si era temuto: »non ci sono falle nello scafo, e nel pomeriggio, dopo gli accertamenti tecnici e l'ispezione dell'ente certificatore della nave, la compagnia deciderà se può ripartire in sicurezza. O se trasferire i passeggeri su un'altra nave«. Nell'arco di poche ore la burrasca ha lasciato spazio ad un sole estivo, mentre la Capitaneria sta completando la verifica dei danni subiti dalle strutture fisse del porto e dai motopesca: »il pontile galleggiante è completamente distrutto - dice il cap. Tedone -, ma il porto turistico di Marina Dorica e le gru dell'area cantieristica non presentano problemi«. La però è stata tanta, e a soli due giorni di distanza dallo choc per l'incidente del traghetto Europalink, salpato da Igoumenitsa per Ancona e finito contro gli scogli al largo di Corfù.

E attualmente si registrano problemi per circa 500 persone a terra, nel porto di Ancona, in attesa di imbarcarsi sulla Superfast delle 13,30 per Igoumenitsa.

Paura anche per le imbarcazioni che nelle prime ore del mattino rientravano dalla battuta di pesca. Una ha abbattuto il pontile dopo essere stata schiacciata dal mare in tempesta in un angolo della banchina. Le raffiche di vento impetuose hanno alzato onde che sormontavano il livello del piazzale dove sono ormeggiati tutti i pescherecci della marineria dorica.

Alcuni pescherecci sono stati catapultati sul pontile. 'E' passato un ciclone, una scena mai vista', gridava un marinaio a pochi metri da un motopeschereccio con pesce ancora da sistemare nelle cassette che i vigili del fuoco tentavano di mettere in salvo.

Sul posto sono intervenuti mezzi dei vigili del fuoco e della capitaneria di porto. Un equipaggio della croce rossa italiana, su segnalazione della protezione civile regionale, ha portato coperte per il timore che qualcuno preso dal panico si fosse gettato in mare da un peschereccio. Super lavoro della capitaneria di porto per mettere in sicurezza anche i pescherecci bloccati fuori dal porto che rischiavano di finire contro le banchine. I motopesca sono stati dirottati dalla Sala operativa della Capitaneria di porto verso le banchine disponibili, risultando impraticabile il canale d'accesso verso gli ormeggi usuali.

Le prime avvisaglie del maltempo attorno a mezzanotte, con il cielo illuminato dai lampi in alto mare. Poi una manciata di minuti e sul capoluogo si è scatenato il finimondo. Una tromba d'aria che ha spazzato via tutto ciò che ha trovato sul suo cammino. Alberi, cornicioni e persiane sono piombati a terra un po' ovunque. Le situazioni più critiche nelle zone più alte ed esposte di Ancona, come via Rodi e via Veneto dove sono caduti alberi e piante. In via Volturno diverse auto sono state danneggiate. E in via Posatora un tetto è stato scoperchiato: anche qui al lavoro i Vigili del fuoco. Transenne e alberi caduti in piazza Cavour. Problemi anche sulla strada dell'Aspio e alle scuole De Amicis dove il vento ha abbattuto una palma. Lungo il viale della Vittoria alcune panchine sono state sradicate. Pali della luce piegati, un po' ovunque, anche al Passetto dove molte piante sono cadute.

La forza del mare ha inghiottito interi tratti di spiaggia e sferzato le strutture, in questo caso una stima dei danni sarà possibile solo con la luce del giorno. Decine e decine gli interventi dei vigili del fuoco anche nel circondario: nel porto di Senigallia è affondato un peschereccio. Problemi per alberi caduti in strada soprattutto nella zona del lungomare, dove nei bagni 52 il vento ha causato danni nei pressi della terrazza Marconi. Una vetrata rotta al Bora Bora e in via Michetti alla Cesanella il vento ha scoperchiato un tetto che è caduto su due auto. Problemi a Marzocca per alberi caduti che hanno interrotto la linea elettrica. La zona è tuttora senza corrente. Disagi anche sulle linee telefoniche.

Leggi Corriere Adriatico per una settimana gratis - Clicca qui per la PROMO

© RIPRODUZIONE RISERVATA