Un filo d'oro di solidarietà
che dura da cinquanta anni

Un filo d'oro di solidarietà che dura da cinquanta anni
di Federica Acqua
3 Minuti di Lettura
Sabato 20 Dicembre 2014, 18:33 - Ultimo aggiornamento: 3 Dicembre, 19:20

OSIMO - Si è commosso Renzo Arbore, testimonial della Lega del filo d'oro, presenziando alle celebrazioni per il 50mo dell'associazione che assiste i sordociechi e i pluriminorati psicosensoriali.


«Non ho figli - ha detto - e la Lega del filo d'oro è stata per 25 anni la mia famiglia, ma poichè ho l'età di un nonno che dovrebbe iscriversi ad 'Amnesis international' - ha scherzato, giocando con le parole - passo le consegne a Neri Marcorè».

L'attore, di origine marchigiana, e attuale testimone della Regione Marche, ha annunciato che affiancherà Arbore nel suo impegno benefico fino a quando non conoscerà bene il percorso dell'associazione, «poi - ha aggiunto - non vi libererete più di me».

Tra le testimonianze di quanti dalla sua nascita hanno accompagnato la Lega del filo d'oro, quella di Dino Marabini suo cofondatore assieme alla scomparsa Sabina Santilli, sordocieca dall'età sette anni a causa di una meningite.

«Non avevamo niente - ha ricordato l'ex sacerdote - ma i contadini e i negozianti di Osimo ci fornivano i viveri gratuitamente, e spesso arrivavano anche barbieri e parrucchieri». Oggi, ha ricordato il segretario della Onlus Rossano Bartoli, l'associazione è presente in sette regioni, con cinque centri residenziali (Osimo, Lesmo, Modena, Molfetta, Termini Imerese) e due sedi territoriali (Roma e Napoli), che seguono annualmente 700 utenti, grazie a 540 dipendenti, quasi 700 volontari e 500.000 soci sostenitori.

Negli anni il Filo d'oro ha potuto inoltre godere di 773 lasciti testamentari, di cui 35 di immobili e arredi. «La Lega del filo d'oro - ha sottolineato il governatore delle Marche, Gian Mario Spacca - è il punto di espressione più alto della solidarietà nella Regione Marche, che è anche al primo posto per la presenza di volontari e donazioni di organi, e tra le prime per quelle di sangue. Una risorsa immensa basata sulla coesione sociale, che ci aiuterà ad affrontare la crisi».

«Ogni volta che visito la Lega - sono state le parole dell'arcivescovo di Ancona e Osimo, mons. Edoardo Menichelli - cresce in me la stima e la gratitudine per quanti vi lavorano: essere qui è un dono». Ma ciò che ha reso grande l'associazione emerge dalle parole del suo presidente, Francesco Marchesi, di Luigi Giacco, già direttore della struttura di Osimo, e dei molti medici, insegnanti e assistenti sociali presenti.

«Negli anni '60 i sordociechi venivano spesso assistiti negli ospedali psichiatrici in condizioni terribili, e un loro miglioramento era considerato impensabile. Grazie alla Lega, che li ha sempre considerati artefici del proprio destino, oggi possono essere riabilitati e reinseriti socialmente utilizzando competenze e tecniche d'avanguardia».

Al termine dell'incontro, è stata inaugurata la mostra realizzata in collaborazione con l'Ansa «50 anni di storia d'Italia per filo e per segno», che con foto e didascalie illustra il percorso della Lega del filo d'oro abbinandola ai fatti più salienti della storia del Paese. Presente il sindaco di Osimo, Simone Pugnaloni.

Clicca qui per la PROMO

© RIPRODUZIONE RISERVATA