Cinque giovani ubriachi
​finiscono al Pronto soccorso

pronto soccorso
pronto soccorso
2 Minuti di Lettura
Domenica 29 Marzo 2015, 21:03 - Ultimo aggiornamento: 30 Marzo, 09:39
JESI - Un weekend primaverile, di divertimento, locali e giri di bevute in gruppo, che si trasforma in un bollettino di guerra impressionante. Un via vai di ambulanze, di soccorsi e sirene azzurre che squarciano la notte, perché significano paura, pericolo. Un iter che meccanico non sarà mai: le forze dell'ordine che intervengono a rilevare un incidente, a soccorrere giovanissimi poco più che adolescenti vittime di se stessi e della loro stessa paura di non essere abbastanza. Una paura da affogare nell'alcol, con tutti i problemi che seguono. Incidenti, perdita di coscienza, fuoristrada, cadute per strada. Indagare sull'identità, su quei pochi anni e dover avvertire i genitori, altri padri come gli stessi operanti. Chiamarli nel cuore della notte, accompagnarli in ospedale, perché è lì che il figlio ha concluso la serata. E' vivo, l'unica consolazione. Anche questo weekend è stato segnato dagli eccessi alcolici. Almeno cinque giovani, di età compresa tra i 16 e i 21 anni, sono stati trasportati al Pronto soccorso dell'ospedale Carlo Urbani per i postumi da eccesso alcolico. Studenti, disoccupati o nullafacenti, italiani e stranieri. La loro serata in discoteca e nei locali del territorio si è trasformata in una roulette russa. Ce la fai o non ce la fai, reggi un altro giro o non sei nessuno. E bevi, perché nell'incoscienza dei vent'anni non sai i rischi. Un sedicenne italiano è stato soccorso dal 118, dall'ambulanza e dai Carabinieri verso le 3,30 sanguinante e semi incosciente. Aveva bevuto forte, era caduto a terra battendo la testa contro un marciapiede. Ha riportato un trauma cranico e una profonda ferita lacerocontusa, solo per miracolo è ancora vivo. Lo hanno trasportato al Pronto soccorso dove è stato medicato, suturato e sottoposto ad accertamenti. La madre è arrivata in ospedale nella notte, fuori di sé dallo choc. Altri genitori hanno seguito la stessa dolorosa processione, perché altri figli si erano sentiti male nel parcheggio di un locale dove avevano trascorso la serata, solo per aver bevuto troppo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA