Ladri affezionati al negozio
E' il quindicesimo furto

Ladri affezionati al negozio E' il quindicesimo furto
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Mercoledì 27 Agosto 2014, 21:51 - Ultimo aggiornamento: 5 Dicembre, 16:27
JESI - Ladri fin troppo affezionati, agili ed esperti conoscitori della piantina del negozio sono entrati in azione nella notte tra marted e ieri ai danni del negozio Computer World di via Guerri.



Un tentativo di furto andato a vuoto grazie al doppio sistema di allarme installato dai proprietari, esasperati dal continuo ripetersi dei furti. Quello della notte scorsa è il quindicesimo episodio nei 18 anni di attività. Nell'ultimo anno, sono stati presi di mira una volta al mese, puntualmente e in modo sempre più inquietante. Perché chi ha colpito da Computer World conosce tutto: la piantina dello stabile (che ospita anche gli uffici dell'Associazione di Formazione professionale e servizi per il lavoro Fcs), del negozio, le vie di accesso e di fuga. E persino i punti in cui i sensori dell'allarme non localizzano la presenza.

L'allarme, il secondo, quello collegato col 112, è scattato verso le 2,45. I ladri avevano utilizzato la scala esterna della Se.Ba., quella che porta sul tetto e si sono introdotti tramite il lucernaio direttamente dentro agli uffici della Fcs. Porte danneggiate, stanze a soqquadro. Poi hanno sceso le scale ben consapevoli che lungo la tromba, perforando il muro, si sarebbero potuti aprire un varco direttamente sul negozio. Hanno divelto la parete con picconi e mazze (poi abbandonati sul luogo) e si sono scavati un cunicolo fino al bagno. Da lì hanno potuto arraffare 40 scatoloni e borsoni con pc di ultima generazione e tutti i telefonini, smartphone Apple, tablet più costosi. Hanno fatto passare la refurtiva nel buco, poi l'hanno portata fino al lucernaio da dove speravano di poterla asportare.

Abilissimi e molto organizzati, hanno disinnescato il costoso impianto d'allarme, installato appena due mesi dopo il furto di giugno. Lo sapevano, perché dopo averlo messo fuori uso lo hanno anche portato via. Un apparecchio che da solo vale 10.000 euro. Ma non sapevano che oltre a quello ce n'era un secondo, scattato una decina di minuti dopo il primo. Messi in fuga dall'allarme, hanno abbandonato refurtiva e arnesi da scasso e si sono dileguati riuscendo a prendere solo l'allarme, 10 pc portatili, qualche cellulare e pochi soldi in cassa. Ma per i titolari è stata una nottata difficile, amara. L'ennesima. "Hanno perforato il muro in due punti - racconta il titolare - stanotte ci toccherà dormire qui dentro, potrebbero tornare. E' troppo, ci hanno preso di mira, non ce la facciamo più. E' il quindicesimo furto che subiamo, e ogni volta oltre al materiale rubato ci sono decine di migliaia di euro di danni. Negli ultimi sei mesi sono venuti sei volte, sanno tutto e questo è il peggio". Sapevano anche della distanza e della sensibilità dei sensori quando sono venuti a svaligiare il negozio il 9 giugno scorso. Come mostra la moglie del titolare, dopo aver tirato un tombino d'acciaio sulla finestra posteriore del negozio, sono scivolati dentro i mobili perché lì sotto la loro presenza non sarebbe stata captata dall'allarme. L'unica zona del negozio non coperta dai sensori. Avevano rubato cellulari, iPhone s5 e soldi. Ed erano scappati, convinti di poter tornare. "Dopo quell'episodio abbiamo installato una sorta di gabbia di tubi di ferro sulla finestra - conclude il titolare - una prigione. Le forze dell'ordine fanno quel che possono. Siamo disperati, come i nostri vicini del Bar Mirage, già presi di mira anche loro diverse volte".





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