Lo sfogo su Facebook
​"Abusata da mio zio"

Lo sfogo su Facebook ​"Abusata da mio zio"
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Sabato 20 Settembre 2014, 20:20 - Ultimo aggiornamento: 24 Settembre, 17:51
JESI - Una famiglia spaccata dal sospetto terribile di una violenza sessuale consumata tra le mura domestiche. Sospetto che la Procura della Repubblica di Palmi insieme ai Carabinieri di Jesi dovrà verificare con accurate indagini per capire se si tratta di accuse inventate da un’adolescente inquieta o se invece davvero i suoi racconti descrivono una verità tremenda. Al comando Stazione di Jesi il giugno scorso arriva una madre disperata: sua figlia, appena quindicenne sarebbe stata ripetutamente violentata dallo zio, un operaio quarantenne residente da molto tempo a Jesi ma originario della provincia di Reggio Calabria. La mamma ripercorre con i militari dell’Arma lo snodarsi della vicenda che l’hanno spinta a rivolgersi alla giustizia.

I fatti, secondo quanto avrebbe raccontato la studentessa, si sarebbero consumati quando lei era poco più che una bambina, durante una breve vacanza della famiglia a Palmi. Aveva circa 10 anni e quello zio, secondo il suo racconto, l'avrebbe prima molestata poi abusata. Per anni.

La terribile storia - di cui i militari dovranno accertare i contorni, circostanziare le accuse, ricostruire i dettagli - è emersa grazie al social network Facebook. Una sera la ragazza stava chattando con un amico di Milano, quando il ricordo di quella violenza sarebbe tornato prepotente, tanto da spingerla a cercare in lui conforto.

L'interlocutore l'avrebbe pregata di confidarsi con la madre, ma lei, schiacciata dal peso della vergogna, non ne aveva il coraggio. Così il ragazzo ha telefonato a casa per parlare con la madre e ha raccontato di quella conversazione-choc via Facebook. La madre dopo aver cercato un confronto con il parente (il quale ha respinto ogni accusa, negando di averla sfiorata), ha sporto denuncia ai Carabinieri.

Ieri la Procura della Repubblica di Palmi, titolare dell'inchiesta, ha inviato una richiesta di incidente probatorio per l'assunzione della testimonianza della minore, che nel frattempo viene sostenuta da un'assistente sociale e da una psicologa. Si attende ora il via libera del Gip di Palmi.

I militari dovranno far luce su questa vicenda e stabilire se quello zio, accusato di violenza sessuale continuata e aggravata, sia davvero un orco oppure se le accuse mosse dalla nipote siano solo frutto di un disagio familiare.



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