Ripreso dalle telecamere
​il tentativo di violenza

Ripreso dalle telecamere ​il tentativo di violenza
3 Minuti di Lettura
Domenica 14 Settembre 2014, 21:40 - Ultimo aggiornamento: 15 Settembre, 20:00
CASTELFIDARDO - Hanno registrato tutto le telecamere del circuito di video sorveglianza interno al negozio del centro storico di Castelfidardo dove si sarebbe consumato il tentativo di violenza ai danni di una commessa 20enne.



I filmati, già visionati dai carabinieri, confermerebbero il racconto alla ragazza che per lo choc subito, venerdì sera, è stata accompagnata al pronto soccorso dell'ospedale di Osimo. Poche ore dopo è stata dimessa dai medici con 3 giorni di prognosi di guarigione. Ora si trova a casa dei genitori, a Castelfidardo.



“Non me la sento di raccontare niente, anche perché fortunatamente non è accaduto nulla di grave”, diceva ieri con un comprensibile stato d'animo da pericolo scampato. Proprio quelle lesioni di lieve entità, lo spavento provocato dalla vista del coltello da sub, con lama da 27 cm, con cui l'universitario 25enne si era presentato in negozio, venerdì poco prima dell'orario di chiusura, per dichiararle il suo amore, hanno aggravato la posizione giudiziaria dello studente modello. Arrestatoe richiuso in cella a Montacuto con l'accusa di tentata violenza sessuale, violenza privata e possesso illegale di armi, oggi per lui dovrebbe tenersi l'udienza di convalida dell'arresto.



Invaghito della ragazza, pare che il giovane (L.M. le sue iniziali) passava spesso a salutarla sul luogo di lavoro. Ma venerdì trovandola da sola in negozio si è messo, forse inconsapevolmente, nei guai. “Noi dobbiamo stare insieme, sei nella mia testa da 5 mesi...” le avrebbe ripetuto mentre mostrava il coltello sotto il giubbino.



L'ha anche abbracciata e baciata su una guancia, un tentativo di violenza sessuale per la nuova legge sui reati di genere, aggravato poi dalle lesioni riscontrate in ospedale (perseguibili d'ufficio in questo caso) e dalla presenza nel contesto della lama che il ragazzo possiede perchè pratica la pesca subacquea come la specialità di tiro con la carabina. L'altra arma trovata a casa sua dai militari.



Il 25enne studente di Castelfidardo ha anche chiuso la porta del negozio e tirato un po' giù la tapparella nel tentativo di impedire di uscire alla commessa che lo respingeva, consumando così il reato di violenza privata.



“Mio cugino, il titolare del negozio, mi ha chiesto di correre a vedere cosa stesse succedendo nel locale perchè aveva ricevuto la telefonata con richiesta di aiuto della commessa. Pensavo a un malore quando sono entrato – racconta il primo soccorritore della 20enne, un commerciante della zona -. Lei se ne stava dietro al bancone in lacrime e non riusciva a parlare. Lui invece si trovava sul lato clienti e solo dopo ho capito che le parlava del suo sentimento, non disturbato neppure dalla mia presenza. La ragazza è riuscita a sussurrarmi all'orecchio di fare attenzione perchè il giovane aveva un grosso coltello. Ho atteso l'arrivo di mio zio, padre del titolare, cercando di tranquillizzare lei e senza rivolgermi mai al 25enne. Quando sono arrivati i carabinieri lui era sereno come se non si rendesse conto della situazione. Chiedeva di parlare col titolare poi l'hanno portato via ammanettato”.



Leggi Corriere Adriatico per una settimana gratis - Clicca qui per la PROMO

© RIPRODUZIONE RISERVATA