Ancona, inchiesta sui falsi incidenti
Il Pm chiede condanne per 11 anni

Ancona, inchiesta sui falsi incidenti Il Pm chiede condanne per 11 anni
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Giovedì 8 Ottobre 2015, 17:16 - Ultimo aggiornamento: 3 Novembre, 12:37
ANCONA - Quindici condanne, in tutto per 11 anni di reclusione, 31 assoluzioni e un non doversi procedere per morte dell'imputato. Sono le conclusioni del Pm di Ancona Marco Pucilli nel processo a carico di 47 persone per un

giro di falsi incidenti stradali (una quarantina) e richieste di danni gonfiate alle compagnie assicurative, tra Jesi e la Vallesina nel periodo compreso tra il 2007 e il 2009.



Nella requisitoria, il pubblico ministero ha sollecitato a pena più alta, quattro anni di carcere, a carico dell'avvocato tarantino Nicola Gemma, già sospeso all'Ordine pugliese, che aveva confessato in aula di aver organizzato, ma da solo, i sinistri bluff.



La sentenza è prevista all'udienza fissata per il 12 novembre. L'indagine coinvolgeva oltre 160 persone ma poi, tra proscioglimenti e chiusure di posizioni con riti alternativi, la pattuglia è scesa a 47 imputati. La Procura ha contestato anche l'associazione per delinquere finalizzata a vari reati, tra cui le truffe, a Gemma e ad altre dieci persone.



Tra queste, il pm ha chiesto l'assoluzione per l'avvocato Cosimo Romano, per Sonia Charfi e per Vera Russano e invece la condanna per Anna Antonia Piemontese (un anno), per quattro medici (un anno per Francesca Coppola, Paolo Tobaldi ed Egidio Tittarelli, sette mesi per Corrado Iacoacci) e un direttore di banca (11 mesi per Frediano Gigli).



Nella sua deposizione, Gemma ha scagionato i presunti complici, affermando che il suo collega di studio Romano, i medici e il bancario non erano a conoscenza delle truffe che lui aveva organizzato anche falsificando firme.



Tra gli imputati per cui è stata chiesta l'assoluzione, c'è anche il carrozziere Pietro Suburri che si è sempre detto estraneo agli addebiti. Molti dei capi d'imputazione si sono prescritti nel corso del processo.
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