Profondo choc per un'altra morte
Inferriate anti suicidi al Passetto

Profondo choc per un'altra morte Inferriate anti suicidi al Passetto
di Stefano Rispoli
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Giovedì 12 Febbraio 2015, 16:09 - Ultimo aggiornamento: 13 Febbraio, 16:52
ANCONA - Il terrore si è di nuovo affacciato al Passetto e ora il Comune pensa a come alzare ulteriormente le barriere di protezione.

Un altro dramma, un altro giovane che decide di farla finita nel luogo divenuto nel tempo, purtroppo, simbolo del mal di vivere. Daniele Bastianelli, 36 anni, se n’è andato in silenzio, con lo sguardo perso e una lucida volontà di rompere con questo mondo. Si è lanciato nel vuoto da un’altezza di circa sette metri. Il tonfo sordo del corpo, accompagnato dalle grida di dolore di un ragazzo che ha tentato in tutti i modi di dissuaderlo, ha squarciato il silenzio della pineta, martedì sera, attorno alle 23.30.



La ricostruzione del suicidio di Daniele, nato ad Ancona, per un periodo residente con i genitori a Camerata Picena e negli ultimi tempi a Chiaravalle, è nel racconto di Natan, un 19enne della zona, che ascoltava musica dal suo cellulare quando a un certo punto è stato avvicinato da quello sconosciuto. “Ciao”, gli ha detto dal finestrino dell’auto. Forse una richiesta d’aiuto. E quella domanda: “Posso fare una cavolata?”.



Poi, dopo qualche istante, la folle corsa verso l’ascensore. Natan lo ha seguito. L’ha visto arrampicarsi su una balaustra laterale, uno dei pochi punti ancora accessibili di una struttura che è stata blindata e messa il più possibile in sicurezza, vista la lunga scia di precedenti. Per cinque interminabili minuti ha provato a convincerlo a scendere, a ragionare, a parlare, trattenendolo per una gamba. Tutto inutile. Daniele si è dato una spinta, lanciandosi nel vuoto. La ricostruzione del giovane che con coraggio ha tentato di salvargli la vita è stata registrata dai carabinieri intervenuti l’altra notte sul posto, insieme a una squadra dei vigili del fuoco e al personale del 118 che non ha potuto far nulla, se non constatare la morte immediata del 36enne. Ricostruzione confermata dalle immagini dalle telecamere di videosorveglianza della zona, fatte analizzare dal pm di turno, Irene Bilotta.



Riprese di un thrilling che ha coinvolto e sconvolto un ragazzino di 19 anni, la cui vita sarà segnata per sempre da questa tragica esperienza, dall’ennesimo suicidio che ha avuto come teatro il Passetto, divenuto nel tempo luogo-simbolo del dramma esistenziale. Un altro tuffo nel vuoto, come era accaduto lo scorso 5 dicembre a Cristian, 35 anni, grande tifoso dell’Ancona. Aveva lasciato un biglietto ai genitori, prima di togliersi la vita. Nell’aprile 2014 altri due ragazzi tentarono di farla finita, sempre nel suggestivo scorcio del Passetto.



Prima un 23enne, di rientro da una serata, dopo aver danneggiato alcune auto in sosta, annunciò il suicidio telefonando alla madre: furono le Volanti della Questura a salvarlo nei pressi dell’ascensore. Era il 13 aprile. Undici giorni dopo un 28enne anconetano e senza lavoro si lasciò cadere dalla scalinata, facendo un volo di 10 metri: la vegetazione attutì il volo. Dopo l’ennesimo dramma si corre ai ripari. Innalzare le barriere di protezione all’ascensore non è bastato: Daniele Bastianelli forse aveva perlustrato in passato la zona perché è riuscito a trovare lo stesso il modo per lanciarsi di sotto, sfruttando uno dei pochi punti ancora accessibili.



“Abbiamo cercato in tutti i modi di mettere in sicurezza l’ascensore - spiega l’assessore Stefano Foresi -. Domani (oggi; ndr) farò un sopralluogo nella zona insieme ai tecnici del Comune per valutare altre soluzioni ed innalzare barriere protettive anche nel punto in cui si è verificata questa nuova tragedia”.
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