L'Armani Milano batte Siena 79-65
e va sul 2-0 nella finale scudetto

L'Armani Milano batte Siena 79-65 e va sul 2-0 nella finale scudetto
di Carlo Santi
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Martedì 17 Giugno 2014, 23:30 - Ultimo aggiornamento: 23:31
MILANO - Non cambiato nulla: Milano va di corsa contro una Montepaschi ancora arrendevole, una squadra che sembra avere smarrito la sua arma, quella del tiro da 3 punti. L’Armani, che stasera ha avuto in Samuels e Gentile i migliori, ha fatto sua gara2 della finale scudetto vincendo 79-65. Adesso l’EA7 avanti 2-0 alla vigilia delle due partite che giocher, gioved e sabato, in Toscana. Ma la serie sembra ampiamente segnata: potrebbe chiudersi sul 4-0 e, se la Mens Sana trover l’orgoglio, sul 4-1. Milano, in un Forum ancora esaurito, ha giocato una gara un po’ diversa dalla prima anche se il contenuto non cambia. Diversa perché domenica era stato Jerrells con le sue bombe a decidere mentre stasera i punti sono arrivati da Samuels, ossia da centro.

Siena ha retto solo 20’ prima di arrendersi e l’ultima fiammata, nell’ultimo quarto, è stata spenta dai tiri di Jerrells, di Gentile e Samuels prima della bomba di Hackett che ha fatto scorrere i titoli di coda della partita.

Domenica era stato Jerrells il mattatore; stavolta, come abbiamo detto, il migliore è stato Samuels. Samardo ha chiuso in doppia doppia, 22p punti e 15 rimbalzi, tenendo a bada Hunter apparso spento.

Il buon ritmo iniziale della Montepaschi che con Ress è andata a segno due volte con due triple (poi il capitano della Mens Sana ha giocato a sprazzi) e il tentativo di prendere nelle mani la partita con la difesa, uomo e spesso la 3-2, è scemato presto. Siena ha avuto ancora poco dai suoi piccoli, con Janning a tratti pericoloso ma poco aiutato dai compagni, con Carter e Green irriconoscibili mente Haynes, l’ex, ha cercato di risvegliarsi. Alla fine il saldo delle bombe senesi è stato 4 su 21 (due, però, a giochi chiusi) e rispetto all’1 su 19 di gara1 non cambia granché. Milano ha fatto meglio con 7 su 19.

I muscoli e la determinazione di Samuels ma anche una prova maiuscola di Alessandro Gentile hanno dato una spallata alla Montepaschi che ha retto il primo quarto (19-16) prima dell’ingresso di Hackett - che non è ancora al meglio - mentre Janning si è dannato per resistere. Se non c’era Samuels, Lawal non lo ha fatto rimpiangere e mentre Langford ha ritrovato confidenza con il canestro (per lui alla fine i punti saranno 10) Ortner ha riparte le porte della speranza (34-30) ma le mani di Gentile e quelle di Moss, l’ex, hanno chiuso la pratica.

L’Armani non ha fatto nulla di speciale, questo deve essere chiaro, ma ogni volta che ha spinto sull’acceleratore pur senza aprire il turbo, Siena è stata in difficoltà. Samuels ha scavato un bel solco, Melli ricevendo il pallone da Gentile ha infilato la tripla del +9. Era l’inizio dell’allungo di una Milano che era padrona del parquet davanti a una Siena poco attiva in attacco.

Milano, abbiamo detto, non ha fatto faville, non ha giocato la grandissima partita e ha cominciato gli ultimi 10’ assai distratta. Palle perse, attacco da rivedere e 3’31” senza un punto mentre la Mens Sana ha cercato di risalire. Ma sul -8 ha staccato la spina lasciando che Gentile e poi Hackett mettessero fine alla gara.
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