Ascoli, Pulcinelli prova a tranquillizzare l'ambiente: «Metalcoat si ritira, pago io gli stipendi». L'azienda bergamasca tace

Ascoli, Pulcinelli prova a tranquillizzare l'ambiente: «Metalcoat si ritira, pago io gli stipendi». L'azienda bergamasca tace
Ascoli, Pulcinelli prova a tranquillizzare l'ambiente: «Metalcoat si ritira, pago io gli stipendi». L'azienda bergamasca tace
di Mario Paci
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Venerdì 17 Maggio 2024, 01:25 - Ultimo aggiornamento: 18 Maggio, 07:12

ASCOLI Il patron dell’Ascoli, Massimo Pulcinelli, ritorna a parlare dopo la retrocessione in serie C, gelando i facili entusiasmi sulla conclusione rapida della trattativa per la cessione della società a Metalcoat dell’imprenditore bergamasco, Trombetta Cappellani. Anzi per Pulcinelli la trattativa si sarebbe già arenata.

«Metalcoat ci ha comunicato ufficialmente, ancor prima di entrare in due diligence e di ricevere, quindi, i numeri dettagliati, di voler rinunciare all’acquisizione dell’Ascoli calcio in serie C - annuncia Pulcinelli - L’essersi sentiti tirati per la giacca dopo aver letto da più parti dell’acquisizione certa del club da parte di Metalcoat, notizia non diffusa dai massimi rappresentanti delle nostre rispettive aziende e neppure condivisa, insieme al clima teso che si è venuto a creare intorno all’Ascoli, prima e dopo la retrocessione (i vertici di Metalcoat erano al Del Duca ad assistere ad Ascoli-Pisa), ha contribuito, con ogni probabilità, a far desistere la Metalcoat dal portare avanti la trattativa. Siamo molto amareggiati dai recenti fatti di cronaca, balzati anche all’attenzione nazionale che hanno fornito uno spettacolo fortemente degradante di Ascoli città e dei tifosi bianconeri. Auspico che quanto prima si torni a respirare un’aria più distesa per il bene di tutti e, soprattutto, per il bene dell’Ascoli Calcio perché quello a cui molti hanno assistito dopo Ascoli-Pisa ha creato una distanza incolmabile con i possibili acquirenti». 


I bilanci

Capitolo chiuso? In questi casi mai dire mai, perchè le parti potrebbero tornare a parlarsi se c’è voglia di arrivare ad un accordo, un compromesso, ad esempio sul debito di 6.8 milioni di euro che dovrà essere estinto entro il 2028.

Dal gruppo bergamasco per ora nessun commento. Parallelamente, proseguono le trattative con gli altri due gruppi annunciati da Pulcinelli: il fondo d’investimento e il gruppo del Nord.

«L’Ascoli è un club finanziariamente sano e solido e nulla lascia immaginare che l’attuale proprietà possa avere problemi a iscrivere la squadra al campionato di serie C - rimarca Pulcinelli - d’altra parte, in sei anni di gestione, sono stati sempre rispettati tutti gli adempimenti, senza mai incappare in punti di penalizzazione. Inoltre, finché non perverranno proposte serie e concrete per rilevare la società, questa proprietà resterà e onorerà i propri impegni, fermo restando che il messaggio ‘via da Ascoli’ è giunto forte e chiaro ed è nostra intenzione cedere il club».

Un concetto ribadito, quello degli stipendi ai tesserati da pagare, ribadito anche dal presidente, Carlo Neri, venerdì notte, a fine gara. Insomma le trattative per la cessione proseguono con « l’auspicio - dice Pulcinelli - di ricevere un aiuto concreto anche da parte di chi aveva garantito che la Metalcoat sarebbe subentrata all’attuale proprietà». Ogni riferimento a Palazzo Arengo è puramente voluto.

Gli stipendi

L’imminente adempimento degli stipendi del 4 giugno è il primo ostacolo da superare. Il maggiore azionista bianconero ha ribadito che non ci saranno problemi. In suo soccorso stanno arrivando alcuni calciatori (per ora non tanti) che hanno deciso di decurtarsi lo stipendio per venire incontro alla società di corso Vittorio Emanuele. Magari qualcuno di importante potrebbe decidersi a farlo se dovesse contestualmente arrivare anche un rinnovo contrattuale.

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