MACERATA Un nuovo grido di dolore per non far tornare il mondo dell’agricoltura nell’anonimato. Ieri il Comitato agricoltori maceratesi (Cam) ha radunato una cinquantina di imprenditori agricoli, provenienti sia dal Maceratese che dalle province limitrofe (Fermo e Ancona) nel piazzale di via Concordia, a Piediripa, con l’obiettivo di tornare a mettere sotto i riflettori i grandi problemi del comparto.
La manifestazione
Una manifestazione che è stata però in tono minore rispetto a tre mesi fa (quando avevano risposto presente più del doppio), pochi manifesti e striscioni coloriti ma in generale un clima se non di rassegnazione, quantomeno di minore slancio rispetto agli ardori di qualche tempo fa.
Lollobrigida ci ha detto che ci vuole tempo perché questo governo quando è arrivato ha trovato un disastro. Li attendiamo alla prova dei fatti». Per questo il Cam ha anche lanciato una raccolta firme «a sostegno della figura dell’agricoltore» che dovrebbe venire consegnata alla Regione. La petizione è volta a chiedere «la valorizzazione del made in Italy mediante un controllo e una trasparenza dei prezzi dell’intera filiera agricola, troppo spesso soggiogata a situazioni di oligopolio e ai dettami della grande distribuzione organizzata», ma anche la «adozione di misure che tengano conto del costo di produzione dei prodotti agricoli, combattendo pratiche di concorrenza sleale» e «l’immediata costituzione di un tavolo tecnico regionale permanente che coinvolga e tuteli tutti gli operatori del settore».
«Abbiamo raccolto un migliaio di firme fino ad ora – aggiorna il presidente – noi coltiviamo prodotti di qualità e rispettiamo i regolamenti mentre negli altri non è così: non c’è uguaglianza».