La segnaletica
Una carenza di segnaletica adeguata è stata contestata da un fanese residente a Gimarra, che lavora nella zona di Fossombrone: «Ho impiegato 90 minuti per tornare a casa. Non un cartello, non un’indicazione su qualche percorso verso Pesaro oppure Ancona», ha scritto sulla pagina Facebook di La Fano che ci piace o non ci piace. Le pattuglie della polizia locale erano in strada dalle 6 di ieri, per verificare che nessun veicolo intralciasse il percorso della tappa Martinsicuro-Fano, pronte ad attivare la rimozione qualora il proprietario del mezzo fosse risultato irrintracciabile, come in effetti è avvenuto. Alcune difficoltà si erano già manifestate dal pomeriggio di mercoledì scorso, la vigilia della corsa, quando è iniziato il lavoro per liberare le aree più prossime al traguardo in viale Gramsci, come i parcheggi dell’ex caserma Paolini e del Foro Boario. Risulta che già in quella fase alcune automobili siano state spostate ricorrendo al carroattrezzi.
Complicazioni, inoltre, per il trasloco degli autobus dal Pincio al terminale temporaneo in via della Giustizia, a partire dalle 18 di mercoledì scorso.
Il percorso fanese
Il tratto fanese della tappa impegnava strade per un totale di 27 chilometri, da presidiare quasi 180 tra incroci e rotatorie. Un lavoro enorme per la polizia locale, che ha operato a pieno organico (52 gli agenti impegnati) ricevendo man forte dai colleghi di Pesaro e Colli al Metauro, oltre che dalla polizia provinciale, dai cantonieri della Provincia e dalla protezione civile, anche regionale, che ha contribuito con quasi 90 volontari. Sempre sui social è stata lamentata la chiusura anticipata di via Cavallotti rispetto all’orario indicato sul cartello del divieto (le 13).